Trama
Il documentario ricostruisce la tragica storia d'amore tra una prigioniera e il suo carceriere nazista. Nel fiore dei suoi anni, Helena Citron viene portata ad Auschwitz, dove trova un'inaspettata consolazione sotto la protezione di Franz Wunsch, un ufficiale delle SS di alto rango che si innamora di lei e della sua magnetica voce. Nonostante il rischio di essere scoperti e giustiziati, i due portano avanti quella relazione proibita fino alla fine della guerra. Trent'anni dopo, Helena riceve una lettera della moglie di Wunsch, che le chiede di "restituire il favore": testimoniare a nome di suo marito. Di fronte a questa decisione impossibile, Helena dovrà scegliere. Aiuterà l’uomo che ha distrutto così tante vite, salvando però la sue e quella dei suoi cari?
Approfondimento
I protagonisti del documentario
Helena Citron: Helena fu tra le prime 1000 donne a essere stata deportata ad Auschwitz. Per due anni e mezzo ha intrattenuto una relazione segreta con l'ufficiale delle SS Franz Wunsch.
Roza Citron: Roza, sorella maggiore di Helena, fu salvata dall'amante di Helena, l'ufficiale delle SS Franz Wunsch, ma entrambi i suoi figli furono uccisi.
Franz Wunsch: Ufficiale delle SS ad Auschwitz. Noto per essere un crudele aguzzino, mostrava misericordia nei confronti di Helena e di coloro che le erano vicini. Salvò la sorella Roza dalla camera a gas.
Curiosità
LA PAROLA ALLA REGISTA
"Da bambina, la mia prima insegnante di teatro fu la nipote di Helena Citron. Lei mi affidò la storia delle due sorelle sopravvissute ad Auschwitz con la consapevolezza che un giorno avrei trovato il modo giusto di raccontarla.
Nel 2015, quando ci siamo messi in contatto per la prima volta con la figlia del nazista, ho capito che il mezzo più adatto per raccontare la storia di Helena sarebbe stato il linguaggio documentaristico. Ho capito che il mio compito era quello di fornire un palcoscenico sul quale i veri protagonisti di questa storia avrebbero condiviso i loro ricordi, usando le loro stesse parole e descrivendo gli eventi che hanno segnato le loro vite.
Quello che inizialmente mi ha spinta a raccontare questa storia è stata la coesistenza tra bene e male: Franz era un mostro sadico, ma anche un gentiluomo capace di amare e di provare compassione.
Helena non incarnava la classica immagine della vittima innocente, era una donna forte, con incredibili capacità di sopravvivenza che è riuscita ad amare il suo aguzzino e persino a perdonargli le terribili azioni commesse, considerato il fatto di aver aiutato lei e sua sorella a salvarsi.
Per come la vedo io, l’aspetto più importante di questo film è la percezione della polarizzazione tra bene e male, soprattutto per il momento storico che stiamo vivendo. Questo è ciò che rende la storia tanto importante da dover essere raccontata.
Se questo è amore solleva inevitabilmente questioni etiche che riguardano i protagonisti del passato. Si sforza di sospendere il giudizio offrendo una visione umana della loro vita durante quel terribile periodo nel campo di concentramento e degli sforzi che avrebbero dovuto compiere in seguito per tornare a vivere".
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Commenti (1) vedi tutti
La memoria! Che dotazione nella macchina imperfetta umana. Si perchè quando vorresti dimenticare tutto: le brutture, i dolori, le violenze, gli stupri subiti e tutto il male con la sua banalità, questo sordido elemento non perdona e ricorda ogni singolo momento, episodio, secondo. Tutto, ogni fotogramma come un film in pellicola.
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