Regia di Sung-Hee Jo vedi scheda film
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Nel 2092 il nostro pianeta è afflitto, come nel peggiore degli incubi, da un'aria ormai irrespirabile, che costringe gli uomini in massa a trasferirsi a vivere in enormi basi spaziali orbitanti attorno al pianeta malato.
In questo contesto tetro e ecologicamente assai compromesso, ci imbattiamo in una squadra di "spazzini spaziali", impegnati a ripulire lo spazio circostante dai molti detriti che l'uomo è riuscito a gettare nell'Universo, inquinandone le zone limitrofe alla sua sfera d'azione.
Un giorno, all'interno di un frammento d'astronave, l squadra trova una bella bambina, che si rivelerà una micidiale arma nucleare travestita da essere umano. In quanto tale, il ritrovamento diviene oggetto di interesse economico, intendendo il gruppo lucrare su quel prezioso e strategico ritrovamento, adatto ad essere rivenduto ad alto prezzo al mercato nero.
Tuttavia la apparente durezza degli elementi del gruppo, si rivelerà molto meno efficace e motivazioni di carattere affettivo interverranno per frenare quei biechi propositi di business inizialmente giudicati irrinunciabili da parte del gruppo.
Space Sweeper, diretto con destrezza e modalità tecnica impeccabile dal piuttosto noto regista (in Corea del Sud) Sung-hee Jo, che ne cura pure la un po' prolissa sceneggiatura, si presenta come un fragoroso e incalzante Blockbuster, il primo coreano ad ambientazione totalmente fantascientifica, che tuttavia si perde un po' nella definizione di personaggi assai stereotipati che non aiutano più di tanto a rendere appassionante una vicenda che finisce per trascinarsi un po' meccanicamente sino al suo epilogo.
La vicenda si incentra anche, conferendo al film il suo lato non proprio originale, ma quello decisamente più stimolante rispetto alle singole vicende dei protagonisti coinvolti, su un preciso contesto economico che finisce, come al solito, per discriminare la popolazione in base al reddito e alle possibilità economiche, costringendo chi non può permettersi un paradiso satellitare dall'aria pura e dalle fattezze paradisiache, a crogiolarsi attorno ad una atmosfera ormai irrespirabile che costringe al costante utilizzo di maschere a gas per non morire soffocati.
Al centro del contesto socio economico, troviamo una umanità che, in quell'epoca, continuerà a mantenere ognuna il proprio idioma natale, in grado di essere tradotto simultaneamente all'esterno senza procedere a interventi di traduttori, umani o meccanici.
Un film, questo Space Sweepers, che tuttavia stenta a coinvolgere e ad emozionare, impegnato come appare ad emulare i prodotti a solido budget americani, e riducendosi a produrne un clone troppo poco emozionante, se non proprio piuttosto incolore.
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