Trama
Nel XIX secolo, la giovane appassionata Eugénie scopre di avere il potere speciale di sentire i morti. Quando la sua famiglia viene a conoscenza del suo segreto, Eugénie è portata all'ospedale La Pitié Salpétrière senza possibilità di sfuggire al proprio destino. L'ospedale, diretto dal famoso pioniere della neurologia Charcot, è una clinica neurologica parigina dove vengono internate le donne a cui vengono diagnosticate isteria, pazzia, egomania, epilessia e altri tipi di malattie fisiche e mentali.
Curiosità
LA PAROLA ALLA REGISTA
"Questo film è un ballo. Eugénie, all'inizio, balla da sola, scivolando in mezzo al suo piccolo mondo borghese con disinvoltura, ingenuità, insolenza e... follia.
E poi arriva Geneviève, che formerà con Eugénie un duo imprevisto, quello di due donne sole contro il mondo.
Questo film è storico. Il ballo delle pazze è il mio primo film in costume da regista e mi sono chiesta a lungo come affrontarlo. Come trattare, modernizzare e rivoluzionare un dramma storico? Immergendomi negli archivi dell'ospedale Salpêtrière ho trovato la risposta. Non si trattava di ricostruire o di manipolare. No, si trattava di dargli vita.
Per farlo, ho dovuto sentire la Storia e la storia. Quello che mi interessavano erano i resoconti di violenza e di danza. Così ho cercato contrasti, impressioni e sentimenti: una donna borghese che finisce nel dormitorio di un ospedale della classe operaia. Decine di donne dominate contro un paio dominanti, che a loro volta erano dominate dagli uomini. Un direttore d'ospedale super potente, una superstar dell'epoca, a confronto con la sua devota dipendente. Le pazienti, così libere e belle, in contrasto con le parigine, così snob e beffarde.
Questo film non aveva bisogno di nessuna finta modernità. Il soggetto è contemporaneo. L'uomo mette ancora da parte ciò che non capisce, cosa lo sconvolge, quello che lo disgusta. Le donne pazze di Salpêtrière sono semplicemente le madri di quelle reiette di oggi. Ed è per questo che dobbiamo riportarle in vita. Possa la loro bellezza sacrificata illuminarci".
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Commenti (2) vedi tutti
L'intensita' del film e' sempre mantenuta a livelli alti (anche troppo)con parole e gesti tra follia e persecuzione (femminile).
commento di ezioUna buona regia per un film dalla confezione elegante a dispetto del contenuto dove, anche se forse calcando un po' la mano, si denunciano i protocolli di cura demenziali e criminali imposti una volta da luminari tracotanti e ottusi qui a discapito di povere donne supposte pazze. Per fortuna oggi la medicina non è più così. O no?
commento di bombo1