Regia di Alper Mestçi vedi scheda film
Primo horror, dell'interessante serie turca Üç Harfliler, diretto da Alper Mestçi. Una trama semplice alla base di una macchina infernale, ricca di colpi di scena e spaventose epifanie.
La famiglia composta dalla moglie Alev (Deniz Gündogdu), la piccola figlia Eda (Merve Ates) e il marito Birol (Yücel Tunca) si è trasferita in affitto nella casa di proprietà di Kadir (Metin Yildirim). Durante un incontro tra Alev e Dilek (Seda Oguz) - moglie di Kadir - in casa si presenta l'anziana madre di Kadir (Özay Fecht). E' una visita insolita e inattesa ma ben accettata dalle due donne che preparano un tè. Più tardi, dopo aver creato un contesto momentaneo di distrazione simulando uno svenimento, l'anziana donna con la scusa di avere accidentalmente infranto i bicchieri si appropria di quelli utilizzati da Alev e Dilek per bere. Giunta a casa, dopo aver prelevato con una sanguisuga il sangue al marito paralizzato, la madre di Kadir lancia una terribile maledizione praticando un rito di magia nera. Da quel momento Alev e Dilek diventano vittime di allucinazioni e di spettrali visioni, che coinvolgono Kadir e la piccola Eda. La madre possessiva di Kadir, già in passato era ricorsa alla magia lanciando un incantesimo che ha indotto alla follia Elif (Seda Oguz), sorella gemella di Dilek e un tempo fidanzata di Kadir.
Prima regia di Alper Mestçi al servizio del terzo capitolo di horror turchi ispirati da fatti di cronaca, poi esasperati cinematograficamente in uno sviluppo paranormale e magico, con entrata in scena di macabri riti occulti (davvero inquietanti a dire il vero) e creature spaventose, sorta di doppi infernali dei viventi. La storia è molto semplice ma Mestçi riesce ad imbastire un film dalle atmosfere opprimenti e angoscianti, utilizzando con buona tecnica quanto la produzione mette a disposizione. Ben girato, con attrici graziose e convincenti ed effetti speciali agghiaccianti, Karabüyü scorre velocemente nel terreno della superstizione che qui ha l'aspetto di oggetti maledetti (i bicchieri), collegati in qualche maniera alle vittime dei sortilegi.
La sceneggiatura, sempre opera di Mestçi, non è particolarmente brillante e originale ma nel complesso il film assume un aspetto terrificante in virtù di un montaggio serrato ed efficace, in grado di rendere più inquietanti le varie dissolvenze o i punti macchina atipici (ottima, in questo senso, la sequenza con Elif nella grotta mentre si scatenano effetti paranormali). Come in tutta la serie è presente anche qui la figura marginale e limitata di una medium (assai macabra per lo sguardo e per la conformazione degli occhi) che tenta di risalire al motivo delle allucinanti visioni di cui soffre Alev. Un horror efficace e ben costruito, assieme a Beddua il migliore del lotto.
Tre lettere, una parola: HORROR
- Üç Harfliler - Serie completa -
(Ordine cronologico)
1- Üç Harfliler: Marid (Arkin Aktaç, 2010)
2- Üç Harfliler 2: Hablis (AA.VV., 2015)
3- Üç Harfliler 3: Karabüyü (Alper Mestçi, 2016)
4- Üç Harfliler 4: Beddua (Alper Mestçi, 2018)
5- Üç Harfliler 5: Adak (Alper Mestçi, 2019)
"Se vuoi ascoltare tutto quel che si dice, sappi che sentirai anche qualcuno che ti maledice, e soprattutto da coloro da cui non te lo saresti mai aspettato." (Martin Luther)
Trailer
Üç Harfliler 3: Karabüyü (Alper Mestçi, 2016)
F.P. 14/01/2021 - Versione visionata in lingua turca (durata: 90'58")
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