Regia di Michael Mohan vedi scheda film
Lungometraggio ben girato, scritto e recitato, che propone anche non banali riflessioni sul potere della visione e sulla fallibilità dei sensi percettivi, in particolare della vista.
Una giovane coppia, composta da Pippa (Sydney Sweeney) e Thomas (Justice Smith), si trasferisce in un nuovo appartamento, dal quale è possibile osservare facilmente il loro vicino: un fotografo che - in una casa con più finestre che muri - non si preoccupa di nascondere a potenziali spettatori le sue relazioni sessuali con le tante modelle che ospita. Sempre più morbosamente incuriositi, dopo avere acquistato un potente binocolo, Pippa e Thomas pensano di piazzare un piccolo specchio in casa del vicino, introducendosi abusivamente durante una festa in maschera. Mediante un complicato sistema, che utilizza un laser, lo specchio riflette la vibrazione del vetro delle finestre, permettendo di percepire i suoni e di conseguenza anche i dialoghi. Scoprono così che il fotografo si chiama Sebastian (Ben Hardy) e che, ripetutamente, tradisce l'ignara moglie Julia (Natasha Liu Bordizzo)...
"Non stiamo spiando, stiamo solo guardando fuori dalla finestra."
(Pippa)
"Se sono esibizionisti, guardarli è segno di educazione..."
"Le foto migliori sono quelle che non ti aspetti."
(Sebastian)
Interessante lungometraggio che parte da un semplice soggetto (erotico), annunciato sin dal titolo, per poi sfumare gradualmente nel dramma e approdare infine al thriller. Michael Mohan, oltre alla bella e raffinata regia, cura anche la sceneggiatura, cercando di inserire nel film una riflessione non banale sulla percezione visiva della realtà (non a caso la protagonista lavora in un centro ottico), che spesso non corrisponde a come appare ai nostri occhi. Il tema principale deve certamente qualcosa a Hitchcock (La finestra sul cortile) e a Michelangelo Antonioni (Blow-up), con la differenza che Mohan non lesina sul nudo e può sfruttare, mettendoli al centro di atteggiamenti al limite dello stalking, mezzi tecnologicamente più invasivi (laser, PC, stampanti wi-fi) e quindi potenzialmente funzionali anche a discapito dell'intimità delle persone.
Uno dei punti di forza di questo The voyeurs è senz'altro il sottofondo sensuale ed erotico, che percorre costantemente la narrazione sino a sfociare nel coinvolgente rapporto tra l'affascinante Sweeney (il cui iniziale aspetto ingenuo e virginale viene surclassato in chiusura da quello di irresistibile modella/vamp, dotata di seno "perfetto") e il disinibito Hardy. Ottimo il cast, con attori estremamente coinvolti nel progetto e in grado di rendere interessanti i vari personaggi. Personaggi mai banali, esemplari modelli dalle complesse sfaccettature psicologiche, ben espresse anche da dialoghi che si adattano all'alta qualità dell'insieme. A dispetto dei tanti rapporti occasionali e delle varie sequenze di sesso, non sfugge nemmeno un importante sottofondo morale sui valori universali e sul rispetto di legami profondi, come può esserlo ad esempio quello del matrimonio.
Curiosità
Nello studio fotografico di Sebastian - al minuto 42 - s'intravede il manifesto di Blow-up (Michelangelo Antonioni, 1966), film in parte fonte di ispirazione per Michael Mohan.
Eyes without a face (Angel Olsen) - Brano musicale che apre e chiude il film
Trailer
F.P. 10/09/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 116'19") / Data del rilascio internazionale (streaming): 10/09/2021
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