Regia di Silverio Blasi vedi scheda film
Aligi, figlio di un pastore, sta per sposarsi con Vienda quando conosce Mila, figlia del famigerato Iorio e accusata di essere una strega. Si innamora di lei, ricambiato, e non sarà l'unico: anche il padre di Aligi tenterà di sedurre Mila, scontrandosi mortalmente con il figlio.
Niente di particolarmente originale, ma tanto mestiere per questa trasposizione sullo schermo dell’omonimo dramma di Gabriele D’Annunzio, scritto nel 1903 e già portato al cinema due volte durante l’epoca del muto (1911 e 1917), mai effettivamente prodotto per la tv. Un cast affiatato di interpreti solidi e una messa in scena che non fa più di tanto per distaccarsi da quella teatrale, dalla quale si emancipa solamente grazie ai primi piani e a qualche movimento di macchina del tutto funzionale all’azione, sono la ricetta di partenza per questo lavoro, di buon impatto per i suoi mezzi ma certo datato anche rispetto alle possibilità del 1974: teatro in televisione, in sostanza, non molto di più. Silverio Blasi è stato uno tra i primi registi Rai a licenziare riduzioni di grandi classici letterari, attivo fin dal 1954 in cui nasceva la tv di Stato; abile regista anche a teatro, qui ha a disposizione tra gli attori Giuseppe Pambieri, Roldano Lupi, Elena Zareschi, Ileana Fraia, Edmonda Aldini, Franca Tamantini e Mariella Fenoglio. Poco più di due ore di durata. 4/10.
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