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Il primo giorno della mia vita

Regia di Paolo Genovese vedi scheda film

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La recensione su Il primo giorno della mia vita

di Gangs 87
5 stelle

Emilia, Arianna, Napoleone e Daniele sembrano avere in comune solo una cosa: nessun motivo per vivere. Così decidono di suicidarsi ma un uomo misterioso li sospenderà nel tempo e nello spazio per dargli la possibilità di ripensarci.

 

Paolo Genovese adatta per il grande schermo l’omonimo romanzo del 2018, da lui scritto, provando a dare forma e spessore ad un malessere intimo, quasi mai percepibile e difficile non solo da comprendere ma anche da rappresentare sullo schermo, da scrivere su carta.

 

Il problema principale di questa pellicola infatti sta proprio nel non riuscire a trasmettere nel modo corretto, nel modo in cui meriterebbe di essere raccontata, la depressione. Che essendo comunque il filo conduttore di tutte le storie dei personaggi protagonisti, mancando di spessore finisce per rendere la visione sì leggera ma anche incongruente con il tema trattato. I quattro protagonisti (e non solo) sono tutti accomunati da una sorta di ostilità verso la vita e, chi più chi meno, sono convinti di avere un buon motivo per rinunciare a vivere. Unirli attraverso un tema comune che poi si è incapaci di narrare diventa un’arma a doppio taglio.

 

Avendo letto anche il libro posso dire che anche lo scritto soffre della stessa difficoltà. I fatti narrati per quanto siano piuttosto tragici, sono incapaci di trasmettere, al lettore prima e allo spettatore poi, la gravità delle situazioni raccontate. Questo alleggerimento della drammaticità gioca a sfavore non solo del coinvolgimento emotivo ma anche della credibilità stessa della pellicola che diventa anche difficile da collocare in un genere definito, oscillando continuamente tra dramma e commedia, con un finale prevedibile e amaro ma che non sconvolge come avrebbe dovuto.

 

Notevole il cast. Da Toni Servillo a Margherita Buy passando per Valerio Mastandrea sono tutti perfettamente calati nei ruoli assegnatigli sarà anche per questo che il difetto sopra esplicato diventa ancora più evidente. Ma, detto tra noi, senza questo cast e con la delusione provata nella lettura del romanzo omonimo, il film non era minimamente approcciabile, da nessun punto di vista. Quindi la nota dolente, acuita dalla presenza di un buon cast, forse sarebbe stata meno dolente alla presenza di altri attori protagonisti ma non sarebbe comunque bastata a risollevare le sorti di una pellicola a tratti scialba e scontata.

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