Regia di Rocco Ricciardulli vedi scheda film
Il grado zero dei prodotti Netflix: regia assente, una congerie di temi che vanno dagli incidenti sul lavoro ai segreti seppelliti in famiglia, recitazione bovina (con tante scuse ai quadrupedi), ricostruzione d’epoca ridicola e trama risaputa.
In un piccolo paese della provincia pugliese, negli anni Cinquanta, Cumpà Schettino (Gerardi) fa il bello e il cattivo tempo con i braccianti, che sfrutta per arricchirsi a dismisura. A tenergli testa c'è soltanto Ciccio (Scamarcio), che peraltro ha una tresca con la figlia di Schettino (Gaia Bermani Amaral, un autentico insulto all'arte della recitazione). Quest'ultimo uccide Ciccio ma non ha fatto i conti con il fratello gemello di Ciccio, che rientra dal Nord Italia per fare giustizia.
Il grado zero dei prodotti Netflix: regia assente, una congerie di temi che vanno dagli incidenti sul lavoro ai segreti seppelliti in famiglia, recitazione bovina (con tante scuse ai quadrupedi), ricostruzione d'epoca ridicola e trama risaputa. Quanto basta per domandarsi perché un attore dotato come Scamarcio continui a prestarsi per opere inguardabili come questa e, soprattutto, a produrle (non bastava Il legame?).
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