Regia di Blerta Basholli vedi scheda film
Fahrije ha perso suo marito durante la guerra in Kosovo. Rimasta da sola a prendersi cura dei figli e a provvedere economicamente alla sua famiglia decide di rendersi indipendente così prende la patente, compra un’auto e si inventa una piccola impresa; tutto normale direte voi, ovviamente si, se non fosse che la donna vive in una società patriarcale che giudica ogni sua decisione additandola come indegna. Pur non sostenuta e giudicata Fahrije persevera nella sua scelta.
Blerta Basholli ha dichiarato di essere rimasta incantata e sconvolta dalla storia vera di Fahrije Hoti, a tal punto da sentire l’esigenza di dedicarle una pellicola intera. Guardando il film e pensando alla storia di questa donna a suo modo coraggiosa, rifletti sul titolo dato alla pellicola, Hive (alveare) come quelli di cui suo marito si prendeva cura e che passano di diritto in mano sua quando lui scompare, e che riporta al pensiero l’operosità delle api, con quel loro modo di fare ostinato e concreto che è proprio di Fahrije.
Ormai impossibilitata anche a vivere il dramma di un lutto sospeso (il corpo di suo marito non è stato mai ritrovato) tra la speranza che il proprio uomo possa tornare e la mancanza di tempo e di forze necessarie per vivere il proprio dolore.
Una pellicola sommessa, che entra silenziosamente nell’esistenza mite di una donna forte, interpretata egregiamente da Yllka Gashi che sembra portare addosso tutto il peso e la responsabilità di donna prima che di madre.
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