Regia di Michele Vannucci vedi scheda film
Opera seconda per Vannucci e centro quasi pieno, anche se non ho visto l'esordio. Vannucci imposta un film solido, dall'ottima atmosfera, capace di descrivere bene i luoghi in cui è ambientato, ovvero il delta del Po, tutto paludi, canali e pescatori. Pescatori che assomigliano a cowboys, più o meno duri, più o meno solitari, che invece delle praterie hanno vasti spazi d'acqua, dentro cui annegare le loro solitudini, i loro dolori e, alla fin fine, anche loro stessi. Un luogo-non luogo dove si aggirano, bene, Luigi Lo Cascio, ambientalista-pacifista, e Alessandro Borghi, divenuto capo di una cricca dell'est dedica al bracconaggio di pesce. La realtà locale e questa scheggia di est Europa insediatasi in territorio "nemico", verranno presto a scontrarsi, trasformando il film in una specie di western nebbioso e freddo, fra colpi di fucile e fughe disperate. Un'idea interessante, che mi ha riportato a quel capolavoro che fu "I Guerrieri Della Palude Silenziosa", 1981, di Walter Hill, anche se lì la storia era differente, ma quella Louisiana paludosa è infine un po' gemella di questa, del tutto nostrana. Tutto bene? Ni, nel senso che se l'atmosfera e gli attori ci sono, la trama avrebbe avuto bisogno di un'attenzione maggiore, come personaggi di cui non si capisce bene il ruolo e qualche forzatura nella parte finale. Detto questo, "Delta" è un ottimo film italiano, capace di uscire dai soliti schemi della commedia. Da vedere.
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