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Delta

Regia di Michele Vannucci vedi scheda film

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La recensione su Delta

di supadany
6 stelle

Ogni problema va affrontato e risolto alla radice, appena si manifesta. In caso contrario, la situazione corre il rischio di degenerare, di finire incagliata su un binario morto e senza ritorno, di non essere più risolvibile, tanto da provocare conseguenze irreparabili, delle lesioni multiple e insanabili.

Quando poi si parla di giustizia, entriamo in un sistema pieno di falle, di fianchi scoperti che consentono ai malfattori di agire indisturbati, lasciando contestualmente gli onesti cittadini da soli a combattere battaglie che non spetterebbero a loro, uomini e donne che in troppe circostanze si ritrovano – spossati e innervositi - con un pugno di mosche in mano.

In questo vuoto, ingiusto e ingiustificato, che segna una sconfitta senza appello dello Stato, si anima – e si dimena – Delta, un film che suscita buone sensazioni per come scavalca gli abituali recinti imposti dal cinema italiano medio, che fa perno su un risicato drappello di autori dalla fama internazionale e su una quantità inusitata di commedie usa & getta, senza però riuscire a trasformare tutte le pregevoli intenzioni in un risultato di pari livello.

Nelle zone del delta del Po, Osso (Luigi Lo Cascio - I cento passi, The bad guy) guida le mozioni ambientaliste, che si scontrano con gli interessi industriali e la pesca selvaggia.

Proprio quest’ultimo redditizio settore è utilizzato da Elia (Alessandro BorghiLe otto montagne, Suburra) per guadagnarsi da vivere, rimanendo ai margini della comunità locale.

In seguito a una serie di eventi che scaldano gli animi, tra tragedie e un affetto provato per la stessa donna (Emilia Scarpati FanettiSummertime, I fratelli De Filippo), i due finiranno – volontariamente o meno - per scontrarsi direttamente.

 

Luigi Lo Cascio

Delta (2021): Luigi Lo Cascio

 

Definito dal suo stesso regista (Michele VannucciIl più grande sogno) come un western fluviale, e le caratteristiche ci sono tutte, Delta è un film che racchiude nel suo interno diversi generi, dal noir al dramma, richiamati per inscenare un teatro di guerra, una parabola contrassegnata da logiche deterministiche che semina morti e feriti sul campo.

Immerso/disperso in uno scenario geografico delineato con aderenza e pertinenza, temprato con atmosfere assolutamente indicate e congrue, gode di un elevato tasso di conflittualità, che disintegra -  gradualmente – ogni forma di buon senso.

Questo centro gravitazionale è contraddistinto da nodi irrisolti, da un bene comune dapprima compromesso e poi prosciugato, con bombe a orologeria pronte a esplodere da un momento all’altro e istinti protettivi destinati a prendere il sopravvento.

Un assetto belligerante, dai toni esacerbati, che non fa prigionieri, che espunge ogni possibile soluzione diplomatica all’insegna di una lotta senza quartiere che prende il largo da angherie di lungo corso, infilando il dito nella piaga, in una delle tante ferite sanguinanti originate da convivenze ingestibili – ignorate da istituzioni che hanno anzitempo abbandonato la nave - tra culture diverse e interessi dicotomici.

Dunque, Delta tratta contingenze incancrenite e movenze primordiali, entra nelle viscere lacerate di territori lontani da occhi indiscreti, laddove la soglia di sopportazione è stata trapassata da – fin troppo – tempo, è composto e tutto sommato affidabile, comunque sia debilitato da alcuni snodi decisamente – e imperdonabilmente - approssimativi.

Per ultimo, quantunque sia quasi scontato attestarlo/menzionarlo, è avvalorato da un duetto/duello tra due pezzi da novanta del cinema italiano, che possiedono l’innata capacità di calarsi nei panni a loro assegnati, per giunta collocati in ruoli perfettamente consoni alle loro caratteristiche salienti, con un Alessandro Borghi barbuto e nervoso, contrapposto a un Luigi Lo Cascio che, almeno in partenza, risiede dalla parte giusta della barricata, quella che per buona parte della sua carriera ha presidiato con successo.

 

Luigi Lo Cascio, Alessandro Borghi

Delta (2021): Luigi Lo Cascio, Alessandro Borghi

 

A conti fatti, Delta è un film sta sul pezzo, onesto e accattivante, ma anche un po’ troppo prevedibile e attraversato da qualche sfarfallio un po’ troppo evidente per poter far finta di nulla. Esce dai soliti salotti, luminosi o ammuffiti che siano, mette a fuoco una realtà avvolta dalla nebbia e intrisa di umidità, instaura un discorso che assume una rilevanza universale.

Tra un’illegalità intollerabile e un sospinto desiderio di giustizia fai da te, scatti di nervi e affetti che trascendono ogni regola scritta, squarci naturali e moti interiori, un degrado ignorato e reazioni dettate dal superamento della soglia di sopportazione, risentimenti profondi e avvitamenti che segnano inesorabilmente il destino.  

Diligente e amaro.

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