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Army of the Dead

Regia di Zack Snyder vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Army of the Dead

di axe
4 stelle

A causa di un incidente verificatosi durante il trasporto di un "segreto militare", tutti gli abitanti ed i frequentatori di Las Vegas sono trasformati in zombies. La città è isolata e l'accesso è impedito, per evitare il diffondersi dell'infezione, che si trasmette con il morso; intorno è creata una zona di quarantena. Si attende la "sterilizzazione" dell'area con un'arma nucleare. In questo contesto, il padrone di un casinò, il giapponese Tanaka, ingaggia Scott Ward, uomo d'azione ed ex-soldato ridotto a lavorare in un fast-food, affinchè formi una squadra di gente decisa, in grado di recuperare un'immensa somma di denaro custodita in un caveau nel seminterrato della casa da gioco, in cambio di una parte di essa. Scott riunisce i suoi vecchi compagni d'arme, cui si aggiungono alcuni specialisti, un uomo di Tanaka, una guida e la figlia, con la quale ha un rapporto conflittuale. Il gruppo s'addentra nella città in rovina, affrontando pericoli di ogni sorta e constatando che gli zombies non sono semplici mostri assetati di sangue, ma un vero e proprio popolo, comandato da Zeus, la creatura responsabile delle mutazioni. Per questo film d'azione con elementi di horror e di fantascienza, vale il detto "la quantità non corrisponde alla qualità". Il regista Zack Snyder dirige e produce un'opera dalla durata di quasi due ore e mezza, dal ritmo subito sostenuto. L'intreccio della trama è semplicissimo e presenta canoni classici dei film d'azione. Un uomo dal passato difficile, segnato nell'animo dall'invasione di zombies poichè è stato costretto ad uccidere la moglie - appena trasformatasi - sotto gli occhi della figlia, cerca una rivincita con un'operazione pericolosa. Riunisce una squadra di persone, allo stesso modo, insoddisfatte della loro esistenza, e si lancia nell'impresa. Non riesce ad evitare l'aggregarsi al gruppo della figlia, operatrice volontaria nel campo di quarantena. Dal momento dell'ingresso nella città, il ritmo si fa altalenante, la tonalità pure. Mentre nell'incipit, l'ironia accompagna costantemente l'azione, consentendo di non prendere troppo sul serio il racconto, successivamente s'alterna ad essa, causando il susseguirsi di scene di una certa intensità drammatica a sequenze di dialoghi che appaiono assurdi e fuori luogo. Con una certa lentezza e ripetitività di sequenze - basate su scontri a fuoco, fughe disperate, sbudellamenti vari - s'arriva alla lunga fase dell'epilogo; c'è spazio per un prevedibile "tradimento" e per l'ancor più prevedibile riallaccio del rapporto padre / figlia. Trovo che il difetto principale di questo film sia quello di non essere ne' carne ne' pesce ... come horror è moscetto, c'è spazio per il gore, ma non si sobbalza mai. Non è una commedia, benchè l'ironia traspaia e, a tratti, prevalga. La tensione è bassa, poichè i colpi di scena sono pochi e prevedbili. Rimane l'azione; sotto questo profilo il film è piacevole, grazie a sequenze movimentate di forte impatto. Ma il ritmo irregolare e la conclusione "stiracchiata" ne pregiudicano la riuscita anche sotto questo aspetto. Non c'è da attendersi molto, infine, sotto l'aspetto della recitazione. I personaggi sono stereotipati, poco approfonditi. Ho comunque provato una certa simpatia per Dave Bautista nei panni del protagonista Scott, grazie ad un'autoironia di fondo. Ho apprezzato la colonna sonora, cui è concesso molto spazio, e l'idea di rappresentare il "popolo zombie" con i connotati di una precisa organizzazione sociale, ed anche in grado di instaurare un dialogo, seppur minimale, con gli uomini. Un qualcosa che non può essere approfondito, poichè la "tribù" di Zeus è destinata alla distruzione. Un'occasione mancata, le premesse sono interessanti, le aspettative alte; il regista sfrutta i quasi centocinquanta minuti a sua disposizione per tradirle ... !

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