Regia di Al Albert (Bitto Albertini) vedi scheda film
All’inizio del quarto secolo dopo Cristo le legioni romane al confine dell’impero faticano a contenere l’ondata dei barbari. In particolare il tribuno ed ex gladiatore Marzio, spedito a controllare la situazione, è convinto che Caio Appio Quintiliano, governatore di quei territori, si sia venduto ai nemici.
Il declino dell’impero romano va di pari passo, su questa pellicola, con quello del peplum. Fuori tempo massimo di oltre un lustro e quindi già in odore di prematuro revival arriva questo film, firmato da Adalberto – detto Bitto – Albertini sia per la regia che per la sceneggiatura; è un lavoro in estrema economia che sfoggia poche e ormai obsolete idee alla ricerca di un facile consenso da parte del pubblico più ‘popolare’. Se il film storico/mitologico in Italia si era arenato, dopo anni di gloriosi successi, alla metà degli anni Sessanta, presumibilmente i tempi non erano ancora pronti per un suo ritorno sul grande schermo all’inizio dei Settanta; Albertini, già rinomato come direttore della fotografia fin dall’immediato secondo dopoguerra e autore dal 1967 di una manciata di regie di pellicole alimentari, quasi tutte spy movies di serie B, qui si misura con un genere a lui ben noto nelle sue esperienze cinematografiche precedenti, ma precocemente invecchiato. Come fare quindi per donargli un’atmosfera di rinnovata verve e di rinverdita emozione? L’autore decide per dare al lavoro toni più leggeri e scanzonati, culminanti probabilmente in quella discutibile gara di rutti che, verso la metà della trama, sancisce definitivamente la fine della credibilità del film. In ogni caso già la storia zoppicava fin dall’inizio e la confezione, a partire da costumi e scenografie ultradozzinali, non contribuivano a migliorare le cose; peccato perché nel cast si ritrovano alcuni volti già impegnati nel filone e altri di sicuro interesse: Massimo Serato, Brad Harris, Maria Pia Conte, Ralf Baldassarre, Alberto Farnese, Margaret Rose Keil, Michel Lemoine e Adler Gray. Operazione poco ispirata, poco riuscita e poco apprezzata. 2/10.
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