Regia di Mario Soldati vedi scheda film
Un "must" della commedia italiana ,con bozzetti e situazioni tra il comico e il malinconico...si ride,ma c'e' anche un certo sfondo sociale.
Anbientato ai primi del Novecento a Roma,Policarpo (Rascel) calligrafo del ministero ,sarebbe felice se sua figlia ( Gravina) si sposasse con il figlio del suo capufficio ,ma lei corre dietro all'operaio di una fabbrica di macchine da scrivere ( Salvatori)....e poi c'e' lo scatto di nove lire mensili che lo assilla in modo perenne.Ultimo film di Soldati al cinema ,quasi un remake di "Le Miserie del Signor Travet" ,ma molto piu' acido e amaro.Le trame delle piccole lotte di classe all'interno dell'ufficio e' sottile e perfido.Policarpo e' talmente servile,che mi ha indotto a pensare come fosse l'antesignano del futuro Fantozzi (l'ambiente e' quello).Magistrale la ricostruzione d'epoca con una fotografia a colori sfavillante di Giuseppe Rotunno,e una gustosa comparsata di camei ( Sordi,Tognazzi,Nazzari,De Sica).Premiato al Festival Di Cannes e Nastro D'Argento al piccolo "grande" Renato Rascel (meriterebbe un serio recupero assieme a "IL CAPPOTTO" ).Si sorride (a volte amaro) e ci si chiede se i registi di nuova generazione abbiano mai visto pellicole cosi'......da rabbrividire i raffronti con quello che esce nei nostri schermi (negli ultimi anni) sotto il genere "commedia" .. .e qua c'e' pure lo sfondo sociale!! .Incredibile,l'ho visto quasi due volte di fila (per rivedere alcuni passaggi)....consigliato....consigliatissimo...poi fate voi...e' ovvio.
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