Regia di Mario Soldati vedi scheda film
Una delle commedie più simpatiche ed intelligenti di Mario Soldati. Che si è basato su un romanzetto umoristico di inizio secolo scritto da Luigi Vassallo (adattato assieme alle due mani sacre di Age e Scarpelli). È il racconto buffo ed umano di un calligrafo ministeriale che sgobba dalla mattina alla sera per dar lustro al suo ruolo. Succede che la carina figlia entri nelle grazie del vanesio figlio del suo superiore. Peccato che lei si innamori di un ragazzo di ben più modesta estrazione. Ma la consacrazione del nostro piccolo grande eroe alla fine avviene. Con piglio soave ed elegante, Soldati mette a segno una commedia piena zeppa di trovate spassose ma non priva di un suo soffice sentimentalismo. E se la ricostruzione degli ambienti di inizio novecento sono puntuali, non si può tacere sulla prova magnifica del cast stellare impegnato nel film.
Lo strepitoso Renato Rascel infila la sua prova migliore assieme a Il cappotto, forse perché tenuto mirabilmente a freno da un regista come dio comanda e non sprecato in farse di quarta lega. Non gli è da meno Peppino De Filippo, superspalla di lusso, infallibile come al solito. E poi i giovani e già bravissimi Carla Gravina, Luca De Filippo e Renato Salvatori. E soprattutto uno stuolo di comparsate e cammei da far evidenziare questo Policarpo come Il giro del mondo in ottanta giorni nostrano: è abbastanza straniante, infatti, per il cinema di casa nostra vedere tante star impegnate in piccoli o piccolissimi ruoli. C’è chi ha più spazio, come Romolo Valli ed Ernesto Calindri. E poi ci sono altri che passano e lasciano un saluto, come Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Amedeo Nazzari, Ugo Tognazzi, Maurizio Arena, Memmo Carotenuto, Mario Riva. Quando si dice un film d’attori. Ma soprattutto di perfetta orchestrazione registica.
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