Regia di Gianni Amico vedi scheda film
Documentario sul cinema neorealista, che si sviluppò nell'immediato secondo dopoguerra, con interviste tra gli altri a Vittorio De Sica, Cesare Zavattini, Michelangelo Antonioni, i fratelli Taviani e Francesco Rosi.
È un documento di assoluto interesse per tutti gli amanti del cinema italiano e ovviamente in particolare per gli affezionati del cosiddetto neorealismo, questo Cinema della realtà, che Gianni Amico gira nel 1969 avvalendosi di una serie di interviste originali quanto mai appropriate (Zavattini, De Sica e anche Sergio Amidei furono i principali artefici di questo genere) e di altre, come quelle a Rosi, ai Taviani e ad Antonioni, non meno dense di argomenti e di osservazioni ficcanti sul tema. Il neorealismo, è cosa nota, nacque e fermentò sul finire della seconda guerra mondiale, per raggiungere le sue vette sul finire degli anni Quaranta del Novecento; era una reazione necessaria e fors'anche inevitabile agli eccessi e agli stremi prodotti dal lungo periodo bellico, una maniera di testimoniare la rinascita della vita dopo tanta sofferenza, e della libertà dopo tanto fascismo, tornando a chiamare finalmente le cose con il loro vero nome, dipingendole per ciò che veramente erano. Amico è stato un documentarista attento e mai banale, come dimostra anche questo lavoro; Cinema della realtà dura appena 47 minuti: l'equivalente di una lezione di Storia del Cinema, a conti fatti. 6/10.
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