Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Uno dei cinque film girati da Mattoli quell'anno: con questo sparuto mazzetto di parole si potrebbe già liquidare La dama bianca senza timore di aver detto troppo poco. E' una commediola in stile telefoni bianchi, quelle che tanto piacevano al regime fascista allora vigente (o che, meglio, uniche venivano lasciate realizzare), un prodottino leggero con sottofondo rosa e nessun tipo di problematica scottante a turbare lo spettatore. Di buono c'è il cast, sicuramente: Elsa Merlini, Nino Besozzi, Enrico Viarisio, Paolo Stoppa, tutti interpreti strappati al teatro (d'altronde a quei tempi ciò era quasi inevitabile) e che però tradiscono la loro provenienza in una recitazione sempre un po' esagerata, sopra le righe; lo stesso discorso può farsi parimenti della sceneggiatura di Aldo De Benedetti e Guglielmo Zorzi, tratta da una commedia della stessa coppia di firme ed evidentemente troppo ancorata al testo teatrale d'origine (pochi cambi d'ambiente, dialoghi fitti, etc.). A ben vedere, infine, neppure Mattoli sembra avere intenzione di conferire alla pellicola un'impronta più dinamica e quindi cinematografica: ha fatto senz'altro di meglio. 3,5/10.
In un albergo di Cervinia, nottetempo, una misteriosa dama con un velo bianco sul volto compare nelle camere degli ospiti, dà un bacio e se ne va. Fra i turisti nell'albergo, un avvocato che comincia a sospettare che sia proprio sua moglie la 'dama bianca'.
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