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C ... ho perso l'aereo

Regia di Heiko Hagemann vedi scheda film

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La recensione su C ... ho perso l'aereo

di undying
5 stelle

Erotico spinto tedesco, rimasto per anni di incerta collocazione geografica (alcuni lo attribuivano al francese Alain Payet), che si lascia vedere piacevolmente grazie a un cast di bellissime attrici, impegnate su svariati set (anche commedie sexy). Apparso nelle sale italiane come Corpi bagnati, mutato in C... ho perso l'aereo per la versione VHS.

 

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Amburgo. Claudio Vincenti (Peter Kwapinski) è un uomo d'affari decisamente portato a vivere le più eterogenee avventure sessuali. Voyeur, sognatore ma anche attivo partecipante, non perde occasione - né sul lavoro, tanto meno durante il tempo libero - per appartarsi con le sue segretarie: Helga (Agnes Lempin) e Susy (Regula Mertens). Osserva incuriosito la bella vicina, spiandola dalla finestra di fronte al suo ufficio, quindi si lascia coinvolgere da un amico e sua moglie, approfitta di una bella fotografa presso la quale si reca per una foto tessera del passaporto, poi partecipa a una festa organizzata da Julia (Claudia Mehringer). Nemmeno durante un giro di ispezione nel cantiere di una villa che sta costruendo in Spagna rinuncia a sfruttare l'occasione propizia per praticare sesso, tanto da tardare quei tre minuti che gli fanno perdere l'aereo per rientrare in Germania.

 

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C... ho perso l'aereo: scena

 

Claudio und seine gespielinnen (Claudio e i suoi compagni di gioco) è un hard tedesco contraddistinto da un ritmo indiavolato, un montaggio rapidissimo, senza sosta, che non si perde nella trama, di fatto parecchio secondaria rispetto alle immagini e alle scene di sesso, alternate in campo lungo con scherzoso erotismo. Gli intermezzi ironici, tipo un autostoppista con tavola da surf che - in Spagna - cerca maldestramente il mare, lasciano il tempo che trovano ma il cast è di tutto rispetto, proponendo un folto numero di bellezze teutoniche decisamente superiori alla media del periodo, già intraviste in pellicole hard e soft. In particolare la graziosa Jane Iwanoff (qui la vicina di casa spiata dal protagonista) era già apparsa in Teenage playmates, ne Le liceali supersexy e in Marito tutto fare; mentre Claudia Mehringer sarà presente anche nel successivo La parte più appetitosa... della femmina. La versione italiana non presenta sostanziali differenze rispetto a quella originale, essendo di una durata quasi analoga, ma si distingue per un doppiaggio al limite dell'approssimazione: sono distinguibili voci di noti doppiatori (soprattutto quella che, fuori campo, introduce il protagonista all'inizio del film) ma nelle scene di sesso sembra sia stata utilizzata una traccia di "recupero", con una voce maschile che si sovrappone a tutti i protagonisti e che - molto sarcasticamente - simula espressioni di piacere in stile "scimmia in calore". Una colonna sonora rilassata, a base di pianoforte, completa il reparto acustico del film, che non brilla certo per qualità. 

 

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Manifesto con titolo alternativo per l'edizione francese

 

Uscito nelle sale italiane come Corpi bagnati, in occasione di una successiva edizione home video è stato rititolato (arbitrariamente) tenendo conto del successo di Mamma, ho perso l'aereo (1990), senza alcuna specifica ragione se non quella superficiale che corrisponde all'espressione finale del protagonista, quando scopre di aver... perso l'aereo per colpa di una sveltina consumata nei bagni dell'aeroporto assieme alla segretaria Jaqueline (Barbara Legrand). Le origini e le vere maestranze che stanno dietro a questi primordiali hard, in parte anonimi, sono state a lungo un rompicapo, dovuto anche all'assenza dei crediti almeno nella versione italiana. Così è successo (comprensibilmente, dato che all'epoca internet era agli esordi), ad esempio, che in occasione dell'edizione in VHS del film (Corsica Edizioni, serie Tabù n. 17) il booklet allegato riporti una serie di inesattezze, attribuendone la regia ad Alain Payet e dando per anonimo il cast d'attrici, considerate esordienti francesi (!). Tuttora permangono molti dubbi sulla paternità della regia (nell'edizione tedesca indicata come di Pablo Juan Torena), attribuita (stando all'imdb) ad Heiko Hagemann.

 

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"Il cazzo è una bella invenzione anatomica-simbolica: piacevole, di forma estroflessa, con questi ritmi natural-innaturali di bassa-alta marea a comando, è anche il segmento, unico, che permette all’uomo di congiungersi con lo spazio fuori di sé e perforare, violare il buio, e di perdere per un attimo memoria dell’intollerabile solitudine dell’essere uomo per riempire il Buco e farne tutt’uno con esso e sconfiggere l’ossessione della morte in sé." (Aldo Busi)

 

F.P. 05/01/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 70'43")

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