Regia di Christian Vincent vedi scheda film
Film drammatico e intimista più che sentimentale come viene definito nella scheda del sito. Isabelle Huppert e Daniel Auteuil impegnati in una gara di bravura che finisce a pari merito.
Lo si potrebbe definire “film per soli adulti”, non per l’alto tasso di sesso e/o violenza, peraltro praticamente assenti, ma perché se lo avessi visto quando ero minorenne (ma anche alcuni anni dopo) mi sarei annoiato a morte. Anne e Pierre sono una coppia della buona borghesia parigina, appagati dalle rispettive professioni e con una vita sociale soddisfacente. In casa, con il loro bambino, sembra regnare l’armonia. Una sera, al cinema, Pierre afferra la mano di Anne che gli è seduta accanto e se la vede ritrarre con un “Su! Sto guardando il film”. E’ come una piccola prima crepa su un intonaco che fino a quel momento non aveva manifestato la minima imperfezione. Impercettibilmente, un lento processo di separazione della coppia ha preso il via e sarà impossibile arrestarlo. Anne e Pierre sono due persone mature e civili. Persino quando la prima ammette di essere innamorata di un altro uomo, non ci sono sceneggiate né scatti d’ira, ma soltanto dialoghi, tentativi di riuscire a comprendersi, un pacato nervosismo dietro il quale una lunga relazione si sta sgretolando. Il film non racconta altro, limitandosi ad esporre con grande raffinatezza e con un’attenzione da entomologo i dettagli di una comunicazione trasformatasi in dialogo tra sordi. Isabelle Huppert e Daniel Auteuil sono gli interpreti impeccabili di una coppia giunta al capolinea quasi a dispetto delle reciproche volontà. Certo, la sbandata di Anne per un altro ha il suo peso ed occupa un suo spazio nei serrati confronti tra i due protagonisti, ma appare più come un sintomo che non come causa di una crisi originata dal reciproco allontanamento affettivo, dalla ripetitività di una vita quotidiana senza sussulti. A prima vista, Anne sembra la figura più forte ed emotivamente più autonoma. Pierre è costretto a rincorrere, sembra il più debole, il personaggio destinato a soffrire maggiormente. Nella parte finale, i ruoli tornano ad equilibrarsi. Dopo tanta freddezza e apparente distacco, Anne riallaccia il dialogo con Pierre, dichiara di aver troncato la sua relazione adultera, ma è troppo tardi. La rottura è ormai consumata per ragioni ben più profonde di un tradimento.
“La séparation” è un film difficile, un film “adulto” e per adulti, come dicevo all’inizio. Sorretto magnificamente dalla coppia Huppert/Auteuil, deve la sua riuscita alla regia sobria ed elegante di Christian Vincent, un autore il cui livello verrà confermato e si eleverà ulteriormente negli anni successivi. Basti pensare a titoli quali “La cuoca del Presidente” nel 2012 e “La corte” nel 2015, per citarne due noti anche in Italia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta