Regia di Raniero di Giovanbattista vedi scheda film
Valentina, ragazza vergine e pudica di provincia, si trasferisce in città in cerca di fortuna. Troverà un lavoretto come commessa e, soprattutto, tanti amanti, sia uomini che donne.
Pare che il soggetto di Guido Zurli (saggiamente accreditato con lo pseudonimo Guider Zurlen) non fosse più di tanto spinto, ma l’idea di Raniero di Giovanbattista era quella di realizzare una pellicola a luci rosse e debuttare così nell’hardcore come regista dopo una serie di sceneggiature nel cinema di genere; anch’egli, si capisce, protetto dal nome fittizio di Jonas Rainer. La vera sorpresa fu invece tutt’altra: la protagonista era infatti una giovane destinata alla celebrità, volente o nolente, qui al debutto su un set pornografico: Moana Pozzi; al suo fianco, in un cast adeguato, Mark Shanon alias Manlio Cersosimo, Guia Lauri Filzi e Nadine Roussial. La trama di per sé non sarebbe neppure tanto distante da quella di mille commedie più o meno scollacciate coeve, ma la direzione pornografica impressa all’opera è talmente netta che, escludendo le scene esplicite, difficilmente si sarebbe potuta ricavare una versione destinata a un pubblico più ampio. A ogni modo la leggenda di Moana ebbe inizio così. 1/10.
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