Regia di Raniero di Giovanbattista vedi scheda film
Film d'esordio nell'hard per la mitica Moana Pozzi (1961 - 1994), all'epoca impegnata nella conduzione di un format televisivo per ragazzi.
La vita di periferia va stretta a Valentina (Moana Pozzi), ragazza di aperte vedute e pronta ad abbandonare il paese in cui vive per raggiungere Roma. Il parroco locale la indirizza da un nipote, pronto ad assumerla come commessa in un negozio di abbigliamento. A Roma Valentina vive una relazione con un giovane pittore, destinata ad interrompersi bruscamente quando viene scoperta in intimità con il titolare del negozio. Provvisoriamente Valentina si trasferisce a convivere con Livia (Guia Lauri Filzi), una cliente lesbica conosciuta in negozio. Anche questo rapporto è destinato però a finire, quando in un ristorante incontra - innamorandosene - l'avvocato Gabriele (Manlio Cersosimo), suo compaesano in trasferta per lavoro. Dato che Gabriele è sposato con Mirella (Nadine Roussial), per Valentina anche l'ennesima storia d'amore, apparentemente idilliaca, è destinata a concludersi.
La provinciale in amore
Nel 1981 Guido Zurli scrive una sceneggiatura, che intende anche dirigire, dal titolo "Jolly". Per svariate ragioni sfugge al suo controllo sino a confluire nel porno, in quegli anni novità assoluta (e redditizia) per diversi produttori italiani. Alla direzione, dato il disinteresse verso il genere da parte di Zurli, viene incaricato Raniero Di Giovanbattista, già coinvolto precedentemente nella realizzazione di un prototipo dell'hard (Libidine, 1979) nel quale era presente Cinzia De Carolis (alcune fonti - "Luce rossa" di Grattarola e Napoli - tirano però in ballo in regia il direttore della fotografia Alfredo Lupo). Girato in un paesino nei dintorni di Roma, con presenza di un cast rappresentativo del cinema a luce rossa degli esordi (Manlio Cersosimo, Guia Lauri Filzi e Nadine Roussial), Valentina, ragazza in calore, ospita nel ruolo principale l'anonima Linda Heveret, sinuosa ragazza bionda (all'epoca ventenne) che partecipa con enorme trasporto, dando vita a scene di sesso particolarmente realistiche. Proiettato sugli schermi in primavera del 1982, il film cattura sin da subito l'attenzione dei residenti di Ovada, paese in provincia di Alessandria (Piemonte), che affollano prontamente le sale cinematografiche. Linda Heveret, infatti, è tutt'altro che anonima ma è invece il nome "d'arte" di una ragazza appartenente a una famiglia locale molto conosciuta. Chi invece è residente da altre parti dell'Italia, all'oscuro dell'identità della Pozzi, resta comunque sorpreso di assistere alla sensuale performance esplicita della conduttrice di "Tip Tap Club", un programma televisivo destinato ad un pubblico infantile. Molto ingenuamente l'attrice tenta di attribuire ad una controfigura la partecipazione alle scene esplicite, ma l'evidenza è tale che diventa impossibile negarla e la conduzione del format destinato ai bambini ovviamente costretta a concludersi. Nasce così il mito della più amata e controversa pornostar italiana, che ha fatto tremare personaggi noti e potenti con le sue confessioni. Moana, "ragazza in amore" (più idoneo e rispettoso del volgare titolo), dopo questa prima scioccante circostanza continua disinvolta e con coraggio a solcare le scene hard, venendo in futuro ingaggiata anche da "maestri" internazionali (Henry Pachard, Gerard Damiano), senza trascurare la televisione e le più varie comparse in pellicole tradizionali (W la foca, Vieni avanti cretino, Borotalco, Fuga dal Bronx, Vacanze di Natale: solo per citare i più noti). Regina incontrastata della scena hard tricolore, la carriera di Moana è destinata a concludersi precocemente nel 1994, a causa della sua scomparsa avvenuta prematuramente, per un male incurabile, alla giovane età di 33 anni.
Moana Pozzi nello splendore dei suoi anni migliori
Abbruttita (volutamente), ma poi ripresa sul finale nell'intera sua bellezza, è presente nel film anche l'attrice francese Nadine Roussial, quell'anno (1981) in trasferta italiana e interprete audace anche sui sets di Carnalità morbosa, Bath-man dal Pianeta Eros e Corri, seguimi, vienimi dietro. Valentina, ragazza in calore è pur sempre una pellicola a luce rossa, girata con basso budget e in tempi brevissimi, ma rispetto ai prodotti dell'epoca risalta per una cinematografia di qualità, un doppiaggio curato e accostabile a quello delle più diffuse commedie sexy, attori di genere impegnati anche a recitare e, ovviamente, per la genuina e spontanea sessualità dirompente dell'affascinante Moana, qui davvero accostabile alla classica vicina di casa disinvolta e adorabilmente sensuale.
"In certe donne che non sono né belle né piacevoli quanto altre, c’è un fascino invincibile che attrae gli uomini e stupisce e fa sdegnare le altre donne le quali non possono rendersene conto, perché esso agisce soltanto sugli uomini. La ragione è che una certa donna è più donna di un’altra come fra due bottiglie di vino delle stesse dimensioni una contiene più aroma ed essenza di vino di un’altra, così in una donna c’è molta più femminilità che in un’altra." (Alphonse Karr)
F.P. 30/12/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 87'04")
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