Regia di Eduardo De Filippo vedi scheda film
Vincenzo De Pretore è un ladruncolo napoletano; uscito per l’ennesima volta di carcere, viene convinto dall’amata Ninuccia che San Giuseppe d’ora in avanti lo proteggerà. Vincenzo ricomincia con i furtarelli e le cose sembrano andargli tanto bene da farlo divenire devoto del Santo. La giustizia divina è però pronta a scatenarsi.
La parabola agrodolce di Vincenzo De Pretore era stata inizialmente cantata da Eduardo De Filippo in un poemetto del 1948, intitolato semplicemente con il nome e il cognome del protagonista; da quel testo Domenico Paolella aveva tratto nel 1952 il film Un ladro in paradiso, con Nino Taranto nei panni di Vincenzo. Successivamente Eduardo aveva rimaneggiato la storia per farla diventare una vera e propria commedia, che è quella su cui si basa questo lavoro televisivo e che ha per titolo – sorpresa sorpresa – cognome e nome del protagonista; dietro la macchina da presa c’è lo stesso De Filippo, che riesce a distaccarsi a sufficienza dal palcoscenico nella confezione del lavoro, pur rimanendo il testo rappresentato evidentemente di matrice teatrale. Il figlio dell’autore e regista, Luca De Filippo, veste qui i panni di De Pretore, affiancato sul set da, tra gli altri, Angela Ippolito, Nunzia Fumo, Ettore Ribotta, Gino Maringola, Marina Confalone, Marisa Laurito ed Eduardo, che si ritaglia la doppia parte del tabaccaio e di San Giuseppe. Le due ore e mezza di durata totale non si adeguano benissimo ai ritmi televisivi, ma pur di portare il teatro e le opere di Eduardo sul piccolo schermo qualche piccolo compromesso si doveva fare. In quello stesso 1976 lo scrittore e attore girava per la Rai anche L’arte della commedia e Gli esami non finiscono mai. 4/10.
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