Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Un classico del noir targato Lang.
Norah Larkin (A. Baxter), una telefonista che è stata appena lasciata dal fidanzato accetta l'invito a cena di Harry Prebble, un pittore dongiovanni (R. Burr).
La donna, stordita dalla grande quantità di alcol assunto, cerca di respingere le avances del pittore, e ne nasce una colluttazione alla fine della quale Norah perde i sensi.
Al risveglio la ragazza fugge a casa e il giorno dopo apprende dai giornali che Prebble è stato trovato morto nel suo appartamento.
A quel punto la donna si convince della sua colpevolezza.
Generalmente (ed erroneamente) considerata un'opera minore del regista austriaco, "Gardenia Blu" rientra invece tra i classici del noir e riveste un'importanza fondamentale dal momento che segnò il ritorno a Hollywood di Fritz Lang, il quale era stato incluso a sua insaputa nella lista nera del senatore McCarthy.
Analizzando più nel dettaglio il film ritroviamo (come già ne "La donna del ritratto" e "La strada scarlatta") il tema dell'uomo comune (in questo caso una donna) che per una serie di circostanze si ritrova a commettere un delitto. E la genialità di Lang si vede proprio da come descrive il terrore e il senso di colpa della protagonista, che finisce per essere schiacciata da un meccanismo inesorabile che non può controllare. In questo senso è molto interessante il colpo di scena finale, che ribalta del tutto l'idea che lo spettatore si era fatto fino a quel momento della vicenda.
D'antologia la sequenza della colluttazione tra Raymond Burr e Anne Baxter, attraverso la quale Lang, pur senza farci vedere nulla, ci induce a credere che sia stata la donna ad uccidere il pittore.
Ottima interpretazione di Anne Baxter, coadiuvata da un grande Raymond Burr nella parte dello sfortunato pittore donnaiolo e da un altrettanto bravo Richard Conte nel ruolo del giornalista.
Fotografia del grande Nicholas Musuraca e musiche di Raoul Kraushaar, che comprendono la bella canzone "Blue Gardenia", cantata da Nat King Cole che appare nel film nel ruolo di sé stesso.
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