Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Gran bel noir a firma di uno dei più grandi maestri del genere. La splendida colonna sonora è firmata e cantata da Nat King Cole.
Anche nel fare le cose con semplicità, Lang riusciva a lasciare una firma sua. Questo noir, ad esempio, sembra uno dei soliti thriller in bianco e nero, caratterizzato da buoni attori, una trama intrigante e altri ingredienti che altri mille noir vi daranno. Eppure contiene un elemento di novità non indifferente, la presenza dei media come fattore determinante del racconto. Lang esprime una sorta di denuncia, mostra la potenza (ai tempi ancora in parte latente) del mezzo stampato, piega i suoi personaggi e la sua narrazione a una volontà altra fatta di inchiostro e parole. La protagonista accetta di fidarsi solo del giornalista che sta dietro la lettera a lei indirizzata sul giornale, lo stesso giornalista si trova per certi versi sopraffatto dallo strumento che pensa di padroneggiare, la polizia usa il quotidiano per studiare la situazione. Il vero protagonista di questo noir - e, in tal senso, la definizione stessa di noir trova una nuova e potente gradazione dei suoi chiaroscuri - è il quarto potere. Lang, sempre immenso.
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