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Blu profondo 3

Regia di John Pogue vedi scheda film

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La recensione su Blu profondo 3

di giurista81
5 stelle

 

Pellicola con poche pretese e alto rischio boiata che, alla fine, riesce a salvarsi per il suo essere sopra le (basse) aspettative.

Incuriosisce la location, un'isola artificiale a largo del Mozambico che da idea di essere un piccolo villaggio galleggiante nel cuore dell'oceano. Gli squali vengono messi in scena con rispetto, non sono infatti quelle macchine di morte a cui Hollywood ha abituato gli spettatori. Protagonista è la bella e carinissima Tania Raymonde (la Alex di Lost e la Nikki di Non Aprite quella Porta 3D), costantemente inquadrata in costume da bagno (bikini e integrale), che con alcuni aiutanti studia il cambiamento climatico sui grandi squali bianchi. Il film non a caso è giostrato in chiave femminile. Sono le donne le eroine del caso.

Il film entra nel vivo quando sul posto arriva una squadra scientifica alla caccia di tre squali leuca che hanno sviluppato caratteristiche anomale. Si muovono in squadra, cacciano in gruppo e hanno un'intelligenza per certi versi umana. Si tratta infatti di esemplari modificati geneticamente a fini medici che sono scappati dai laboratori di una multinazionale. Tra i due gruppi di ricercatori si avvia, pur nei sospetti, un'iniziale collaborazione che, a poco a poco, porta a una diverso orientamento di vedute e a un vero e proprio conflitto.

Azione, scontri fisici, esplosioni e combattimenti marziali si alternano alle scene con gli squali in azione (brutti alcuni attacchi, su tutti quello dello squalo che addenta al volo un uomo che si tuffa in acqua), tra effetti gore (teste decapitate, arti mutilati e persino un sub dimezzato che continua a nuotare con le mani serrate su un dispositivo subacqueo) e una tensione ottimamente resa da un calibrato utilizzo della soundtrack.

Lodi anche per la fotografia e lo scenario subacqueo ottimamente reso da una regia calibrata.

Sia chiaro, non è certo un capolavoro, ma per essere un piccolo film e un terzo episodio di una serie alquanto mediocre supera di gran lunga le attese e batte in qualità, a mio modesto avviso, un prodotto ben più ricco come Shark – Primo Squalo.

 

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