Regia di Garth Jennings, Christophe Lourdelet vedi scheda film
UNa favoletta con troppi luoghi comuni, seppure ben fatta e con un buon ritmo.
La prima cosa che avrei detto è che questo film è troppo americano, dunque di difficile esportazione. Ma non è vero, è stato ben esportato e tutto sommato se l’è pure cavata bene, con gli incassi. Allora dovrei dire che magari piacerà più negli USA che altrove, data la quantità insopportabile di luoghi comuni, ma anche lì, sì è vero, ma non con una differenza così importante. E allora amen, pazienza per certe scene indigeribili. Tipo quando il gorillino si alza nel bar e inizia a cantare a cappella, mentre gli altri avventori ne sono piacevolmente sorpresi e gli danno corda. Una scena simile, da noi, sinceramente mi vergognerei per lui, come quando uno inizia a battere le mani per trascinare il pubblico, e nessuno lo segue. Una profonda tristezza, che fomenta il sospetto che Oltreoceano i coglioni non manchino mai (qua pure, sia chiaro). Tante altre scenette sono tipicamente USA, seppure ormai esportate ovunque e scopiazzate da tutti come mode occidentali. I personaggi sono tutti stereotipati che una sceneggiatura così misera la scrivevo io: c’è il vecchio rocker che si è ritirato, il vecchio leone (sì, è proprio un vecchio leone) triste e burbero; la cantante goffa e timida che non si è mai innamorata, l’insicuro che acquista sicurezza perché se vuoi ce la fai, etc etc etc…Anche qua sarei sul 5, perché pure qua la fattura è eccellente, allo stato dell’arte dell’animazione, il film ha comunque un suo appeal e alla fine segui le varie vicende, seppure molto scontate. Vabbè, spero meglio per il futuro Sing 3.
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