Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Principessa Mononoke è un film d'animazione giapponese del 1997, scritto, diretto ed ideato da Hayao Miyazaki; si tratta del decimo film dello Studio Ghibli,con musiche di Joe Hisaishi.
Sinossi: Durante il periodo Muromachi, il piccolo villaggio di Emishi viene attaccato da una misteriosa creatura, una sorta di immenso cinghiale demoniaco, durante lo scontro il valoroso principe Ashitaka sconfiggerà la creatura ma rimarrà gravemente ferito, colpito da una sorta di maledizione; dopo l'autorizzazione della sacerdotessa Hi-Sama, il giovane principe partirà per un tortuoso viaggio per cercare di capire la natura di tale attacco. Per puro caso un giorno s'imbatte nella misteriosa San, combattiva ragazza cresciuta da una particolarissima lupa, in perenne lotta con Lady Eboshi che per scopi personali sta letteralmente detuturpando e distruggendo la foresta in cui la ragazza vive...
Principessa Mononoke è un vero e proprio colossal animato; Miyazaki ha dato anima e corpo al progetto lavorando duramente per cinque anni, ed il risultato è straordinario dal momento che ci troviamo di fronte ad un epico racconto fantasy ricco d'avventura, ancorato ad un preciso immaginario giapponese il tutto unito da una fortissima critica sociale messa in scena con una brutalità ed audacia mai vista prima nello Studio Ghibli.
Già l'incipit del film è maestoso: il film si apre in medias res con un gruppo di giovani guerrieri che devono confrontarsi con una misteriosa e letale creatura. Lo scontro è furente e termina con la sconfitta del mostro, poco dopo scopriremo come in realtà la creatura era uno spirito guida pacifico, infettato e ferito da un proiettile creato dall' umano che oltre ad avergli provocato un dolore lancinante lo ha trasformato in un demone. Miyazaki mette subito in scena la bestialità dell'uomo.
Detto questo l'aspetto cardine del film è di natura ecologista, Miyazaki denuncia ancora una volta lo scellerato comportamento umano che sta letteralmente deturpando la natura, distruggendo qualsiasi cosa pur di perseguire i propri scopi. Questa tematica rappresenta uno dei topos centrali della poetica dell'autore nipponico, ma qui raggiunge vette mai viste nel suo cinema, soprattutto nella messa in scena dove in alcuni tratti le immagini sono davvero macabre e brutali.
Nella forma Principessa Mononke è quanto di più distante dal "classico" cinema di Miyazaki contraddistinto da disegni morbidi e poetici, qui ci troveremo di fronte ad arti mutilati, teste mozzate e cadaveri di animali quasi putrefatti, ma in realtà il film esibisce tutta la poetica dell'autore e non si ferma alla critica ecologista, che tuttavia rappresenta il corpus centrale del film.
In queso film non mancano figure femminili forti e non mi riferisco solo alla giovane San, bensi' pensiamo alla carismatica Lady Eboshi o ancora alle sue sottoposte che lavorano duramente nella Città del Ferro, donne forti che non hanno paura di niente, anzi sono consapevoli della loro importanza.
Nel film anche se in maniera marginale troviamo un altro tema molto caro al regista ossia l'importanza e la saggezza degli anziani: Ashitaka intraprenderà il suo viaggio dopo essersi confrontato con la sacerdotessa del villagio, inoltre durante il suo percorso incontrerà un misterioso monaco errante (Jiko) che almeno inizialmente lo aiuterà dandogli utili indicazioni.
In Principessa Mononoke nonostante non ci siano mezzi volanti, l'autore inserisce il suo amore per il volo, dal momento che nel suo cinema tutti possono alzarsi da terra anche tramite balzi quasi sovraumani come testimonia Ashitaka che ogni qual volta effettua un salto sembra quasi spiccare il volo.
Come detto in precedenza a tratti il film è molto violento ma è risaputo il disprezzo dell'autore verso la guerra; ancora una volta ci è utle Ashitaka, per lui il combattimento rappresenta l'ultima spiaggia, privilegiando il dialogo ed il confronto. Odio e vendetta portano solamente morte e distruzione.
Infine non manca il suo amore per la natura incontaminata e per l'immaginario fantastico. Ottima anche la regia con disegni perfetti (fantastico il lavoro di Yoshifumi Kondo che si è occupato della supervisione delle animazioni)
Film maestoso in cui Miyazaki confluisce tutta la sua poetica unendolo con qualcosa di nuovo e mai visto prima nel suo cinema. Da vedere e rivedere.
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