Regia di George Marshall vedi scheda film
La storia si svolge nell’arco di due giornate: un ufficiale di marina, tornato dalla guerra, viene sospettato di aver ucciso sua moglie (e ne avrebbe avuto motivo, dato che lei beveva e lo tradiva); due commilitoni e una donna misteriosa cercano di aiutarlo, mentre intorno a lui si muovono personaggi ambigui. Come di consueto in un noir, in mezzo a tutti quei colpi di scena si corre il rischio di perdersi, ma non importa. All’inizio si sfiora il tema del reducismo, ma non vedo una particolare attenzione per lo sfondo sociale. Anche la trama gialla, peraltro, è un semplice pretesto: come spesso succede, la scoperta del colpevole delude (leggo nel Mereghetti che lo sceneggiatore Raymond Chandler subì pressioni per cambiare un finale che appariva obiettivamente più logico), ma in compenso qualcosa di simile al caso si incarica di fare vera giustizia. Insomma, è un film che sembra reggersi sul puro meccanismo: colpisce la sua gratuità, a partire dal titolo depistante (è il nome di un locale notturno, che però non ha un ruolo importante nella vicenda). Oggi sarebbe un film perfetto per DePalma (che infatti, guarda caso, ha diretto Black Dahlia).
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