Regia di Leone Pompucci vedi scheda film
Commedia che tenta strade diverse da quelle della farsa pecoreccia alla Boldi - De Sica. Del resto, il regista Pompucci è un'ex promessa (oramai ampiamente tradita) del cinema italiano, dai tempi dell'esordio con Le mille bolle blu (1993). La presenza di Carlo Buccirosso (davvero bravo, non c'è che dire) rimanda piuttosto al cinema di Vincenzo Salemme e qualche caratterizzazione è riuscita: il professore "bamboccione" (Nunziante) vessato dalla mamma, l'autista di scuolabus (Di Carlo) fanatico di vecchie glorie calcistiche, l'agente immobiliare fallito (Solfrizzi) con l'arto di plastica a causa di un mortaretto. L'insieme, però, è flebile e si regge con lo sputo (lo stesso che il povero Emilio Potito, una mano artificiale e l'altra ingessata, usa per punire l'ex calciatore che sospettano fuggito con la schedina vincente). Anche se è da apprezzare lo sforzo di costruire una commedia "adriatica" (si parte da Ostuni per arrivare a Venezia), in contrapposizione alla direttrice tosco-romano-partenopea, lo spirito comico e caustico di film come Amici miei è ben lontano.
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