Regia di Scott Hicks vedi scheda film
Certo siamo in un terreno scivolosamente sentimentale, quindi obbligati al rigetto di un occhio che ha paura di perdersi nelle paludi di un patano ricco di umori scontati ed alle volte superficialmente rivalutati, ma stiamo attenti anche a come certe emozioni vengono portate in campo. Qui siamo in una situazione anche razziale e complicata dallo scontro frontale fra americani e giapponesi che era avvenuto, ma vengono fuori valori diversi che si affacciano in maniera definita senza forzature e cioè i valori educativi di una società le cui radici non possono essere tagliate, se non per creare problemi esistenziali di portata sotterranea difficilmente classificabile. Quello che mi interessa nel film quindi non è tanto il valore processuale di un innocente messo al bando per ragioni di scontro razziale o di attriti di guerra, che hanno certamente la loro importanza, ma dispersa in mille casi che abbiamo visto in tante salse, e forse anche troppe e che alla fine si risolverà scardinando le idee malsane dei luoghi comuni che li hanno creati. Quello che mi ha colpito è il rapporto fra i due protagonisti che sono cresciuti dall’infanzia alla adolescenza, che ha stimolato e fatto crescere un sentimento, che però è stato scavalcato dalla accettazione di una cultura diversa, che condizionerà la vita e le vedute della ragazza, che in fondo si sente legata ai quei valori culturali in cui è vissuta, e che riuscirà a forzare per estinguere un sentimento che è nato in via naturale, ma che culturalmente non la può portare a vivere la sua vita vera collegata dal cordone ombelicare che ancora la lega alla sua famiglia. Il regista riesce con sguardi, inquadrature brevi, piccoli agganci del passato, silenzi che riescono a raccontare molto più delle parole, questo è cinema, e regia e sceneggiatura, senza gridare al capolavoro, sono riusciti a fare con accortezze tecniche e di racconto, e con un sentimentalismo percepito, ma mai forzato.
mi sono tratenuto l'emozione più intima, la storiam in sè stessa rienta un po' nel luogo comune
ha saputo condurre il tema dei sentimenti, meglio di quello processuale, per questo ho dato un voto più alto
pochi dialoghi, ma in fondo è lui che mi porta nel percorso che ho preferito
il ruolo del giudice
la donna che viene coinvolta
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta