"Tutti devono mori', ma solo in pochi ce guadagnano": è il motto della famiglia Pasti che da generazioni gestisce un'agenzia di pompe funebri. Dopo la morte del capofamiglia Giuseppe (Edoardo Leo), un uomo disposto a tutto pur di trasformare una salma in una pila di banconote (preferibilmente in nero), l'azienda di famiglia è passata nelle mani dei figli Giovanni (Massimo Ghini), Maria (Lucia Ocone), Marco (Gian Marco Tognazzi) e Matteo (Alessandro Sperduti). Giovanni ha ereditato dal padre una patologica avarizia che guida ogni sua scelta; Maria ha una forte compulsione a portarsi a letto tutti i vedovi che incontra; Marco è un mago della tanatoestetica; Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo agli affari di famiglia si basa su un'irriverente quanto cattivo gusto nella gestione della comunicazione social. Quando l'azienda naviga in cattive acque (il nero non rimane nero per sempre), è proprio il suo modo di comunicare anticonvenzionale e politicamente scorretto ad offrire ai Pasti un'ancora di salvezza: la manager Maddalena Grandi (Sonia Bergamasco) decide di contattarli per il funerale del famoso cantante Gabriele Arcangelo (Piero Pelù), suo assistito, morto di overdose nel bel mezzo di una campagna di sensibilizzazione contro le droghe; in fondo la "Spregiudicatezza" è proprio ciò di cui ha bisogno.
I Cassamortari la terza regia di Claudio Amendola ...... devo dire che mi è piaciuto. Bravissime Sonia Bergamasco, Lucia Ocone e la giovanissima Alice Benvenuti.
Opera dalla grana assai grossa che parte come commedia triviale e poi vira verso il drammatico rimanendo comunque alquanto approssimativa. Stavolta la dizione è buona sicchè si possono gustare tutte le parolacce di cui è infarcita. Non per palati fini ma comunque con una sua morale. Piero Pelù molto meglio da morto che da vivo.
La fiera del cinismo... il senso dell'umano che si piega al denaro e alla popolarità come fine primo. Una dark comedy che si lascia guardare. In fondo fin troppo attuale. 6
L’infinita fabbrica del Verano, ovvero: “M’ha fatto fa’ la cristallizzazione, s’è presa l’anello!” (un incenerito pizzico di carbonio zircondiamantificato è per finché ce n'è).
Sono ancora a metà film ma non resisto, è semplicemente ATROCE! recitato di merda, montato peggio e non fa ridere, neanche sorridere, dà solo un profondo e nauseante fastidio! 0
Ottimo spot Microsoft, per il regista che si è intortato il sistema e i provax, traendone lauti benefici (vd. Amazon, ed enti vari produttori e finanziatori di questa mediocre operetta). "A fare i collaborazionisti pochi ci guadagnano: quei pochi siamo noi!"
Commedia cinica e grottesca che riflette, seppure in maniera un po' caciarona, sulla deriva della società odierna, vittima della squallida smania di apparire e spettacolarizzare ogni evento, perfino il più intimo e doloroso. Nonostante il coraggio della tematica, un po' troppo superficiali le caratterizzazioni dei personaggi e il risvolto finale.
Un' agiata famiglia romana che gestisce un' impresa di pompe funebri scopre un vecchio debito con il Fisco , che rischia di mandare tutti sul lastrico .... Claudio Amendola torna dietro la macchina da presa per la terza volta , con un coraggioso tentativo di commedia nera , ideato insieme alla moglie Francesca Neri . Il genere non mi sembra che abbia una grande tradizione nel nostro Cinema e… leggi tutto
Finestra sulle differenze dei ruoli tra fratelli. Il maggiore responsabilizzato dal padre a badare ai fratelli e che nel futuro si tramuta sul l'onere del buon andamento dell'azienda familiare. La sorella a cui nell'infanzia è mancata la figura paterna e che riversa il suo amore in un icona musicale per deresponsabilizzarsi della sua felicità amorosa. Marco, la cui… leggi tutto
Una grande platea. Sono diecimila... ma cosa dico. Sono centomila… no! Sono duecentomila… duecentomila spettatori. Le note sono quelle di un brano conosciutissimo: "Shine you crazy diamond" !
«Certo, l’introduzione è quella: non ci si può sbagliare ! Attendiamo che si sviluppi... Si: il brano non può essere altro che quello. Si, occorre pazientare;… leggi tutto
I cassamortari Italia 2022 la trama: I quattro fratelli Pasti hanno ereditato dal padre l’impresa di pompe funebri per cui lavorano. Giovanni il primogenito amministra l’azienda e gestisce i clienti, molto parsimonioso spacca “il capello in quattro”, come si suol dire. Maria si relaziona con i vedovi, soprattutto se bellocci. Marco è il truccatore dei…
Un' agiata famiglia romana che gestisce un' impresa di pompe funebri scopre un vecchio debito con il Fisco , che rischia di mandare tutti sul lastrico .... Claudio Amendola torna dietro la macchina da presa per la terza volta , con un coraggioso tentativo di commedia nera , ideato insieme alla moglie Francesca Neri . Il genere non mi sembra che abbia una grande tradizione nel nostro Cinema e…
Una grande platea. Sono diecimila... ma cosa dico. Sono centomila… no! Sono duecentomila… duecentomila spettatori. Le note sono quelle di un brano conosciutissimo: "Shine you crazy diamond" !
«Certo, l’introduzione è quella: non ci si può sbagliare ! Attendiamo che si sviluppi... Si: il brano non può essere altro che quello. Si, occorre pazientare;…
Alla morte di Giuseppe Pasti, potente impresario funebre romano, l'azienda è ereditata dai quattro figli: Giovanni, spietato affarista; Maria, seduttrice di vedovi; Marco, chiuso nel mutismo e vero artista della tanatoestetica; e Matteo, il più giovane, immerso nella comunicazione digitale. Una grande occasione di lavoro per i Pasti arriva con l'inatteso, tragico decesso di una…
Il film parte benino, tra i marmi funebri a giocare non a guardie e ladri o cowboy e indiani, ma a barellieri/paramedici e ricoverandi/ospedalizzandi, poi prosegue maluccio, se non malaccio, per una buona mezz’ora di assestamento, e la colpa è prettamente non della sceneggiatura in sé - scritta, partendo da un soggetto firmato con Francesca Neri, dallo stesso Claudio…
Finestra sulle differenze dei ruoli tra fratelli. Il maggiore responsabilizzato dal padre a badare ai fratelli e che nel futuro si tramuta sul l'onere del buon andamento dell'azienda familiare. La sorella a cui nell'infanzia è mancata la figura paterna e che riversa il suo amore in un icona musicale per deresponsabilizzarsi della sua felicità amorosa. Marco, la cui…
L'eccentrica famiglia Pasti è da sempre leader nel ramo delle onoranze funebri capitoline. Alla morte del fondatore scopre che ci sono anni di tasse non pagate pronte a farli naufragare, che la concorrenza della emergente Taffo è spietata, e che, per potersi rimpannucciare, dovrà gestire al meglio la sepoltura dell'amatissima rockstar Gabriele Arcangelo, improvvisamente…
"A fare i collaborazionisti pochi ci guadagnano: quei pochi siamo noi!" Così potrebbe sintetizzarsi quest'opera, parafrasando se stessa. Tra Amazon, governo, UE, regioni, enti pubblici vari, spottoni Microsoft ubiqui (qui nessuno ha Apple, ma in compenso tutti usano il Surface), pare proprio che il collaborazionismo col nuovo ordine mondiale di Amendola, Pelù & co. li abbia ben…
I quattro fratelli Pasti sono "cassamortari" di seconda generazione. Sotto la guida del parsimonioso Giovanni, agiscono Marco, esperto in tanatoestetica, Maria, che incrementa gli affari seducendo i vedovi e Matteo "autonominatosi" addetto al marketing. Il fondatore delle Pompe Funebri Pasti, Giuseppe, morendo, lascia loro i beni e l'esperienza necessari per mandare avanti l'azienda, che guidava…
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Commenti (15) vedi tutti
I Cassamortari la terza regia di Claudio Amendola ...... devo dire che mi è piaciuto. Bravissime Sonia Bergamasco, Lucia Ocone e la giovanissima Alice Benvenuti.
leggi la recensione completa di claudio1959I nuovissimi mostri .....
leggi la recensione completa di daniele64Piacevole sorpresa, film molto originale e temerario !! ... L'ho rivisto ed apprezzato ancora di più... "Tutti devono morì" :-))) .. voto 8 !
commento di stokaiserMa dai, c'è di peggio, molto peggio.
commento di paoscaOpera dalla grana assai grossa che parte come commedia triviale e poi vira verso il drammatico rimanendo comunque alquanto approssimativa. Stavolta la dizione è buona sicchè si possono gustare tutte le parolacce di cui è infarcita. Non per palati fini ma comunque con una sua morale. Piero Pelù molto meglio da morto che da vivo.
commento di bombo1La fiera del cinismo... il senso dell'umano che si piega al denaro e alla popolarità come fine primo. Una dark comedy che si lascia guardare. In fondo fin troppo attuale. 6
commento di Lacorazzata81L’infinita fabbrica del Verano, ovvero: “M’ha fatto fa’ la cristallizzazione, s’è presa l’anello!” (un incenerito pizzico di carbonio zircondiamantificato è per finché ce n'è).
leggi la recensione completa di mckSono ancora a metà film ma non resisto, è semplicemente ATROCE! recitato di merda, montato peggio e non fa ridere, neanche sorridere, dà solo un profondo e nauseante fastidio! 0
commento di SteSondrio88Dài che siamo pronti per la commedia nera, osiamo! Vogliamo più roba così.
leggi la recensione completa di simonebulleriVorrei recensire il film, commedia più ironica che comica, ingenua ma tutto sommato più che godibile, ma la piattaforma non me la lascia scrivere
commento di PLZOttimo spot Microsoft, per il regista che si è intortato il sistema e i provax, traendone lauti benefici (vd. Amazon, ed enti vari produttori e finanziatori di questa mediocre operetta). "A fare i collaborazionisti pochi ci guadagnano: quei pochi siamo noi!"
leggi la recensione completa di Souther78Il cinismo e lo squallore dei tempi moderni. I soldi che soppiantano ogni valore etico e morale.
commento di Falco00Commedia cinica e grottesca che riflette, seppure in maniera un po' caciarona, sulla deriva della società odierna, vittima della squallida smania di apparire e spettacolarizzare ogni evento, perfino il più intimo e doloroso. Nonostante il coraggio della tematica, un po' troppo superficiali le caratterizzazioni dei personaggi e il risvolto finale.
commento di Fanny SallyOrribile idiozia recitata pure nel solito orribile "romanaccio".
commento di gruvieraz