Dal giorno 26 luglio è disponibile, sulla piattaforma SKY Cinema, Volami via, una divertente commedia francese del 2021, che altro non è che un "instant-remake" del film di successo tedesco Conta su di me, diretto da Marc Rothemund e, a sua volta, tratto dal romanzo omonimo di Daniel Meyer e Lars Amend, che si sono ispirati alla storia vera del loro incontro.
Il "figlio di papà" venticinquenne Thomas, viziato e nullafacente al punto da costituire un cruccio per il genitore che non ha molto tempo per cercare di raddrizzarlo, riesce, con il suo comportamento irresponsabile, a superare ogni limite di tolleranza, quando si catapulta ubriaco nella piscina della villa paterna con la sua rombante auto sportiva, di ritorno da una notte di bagordi.
L'episodio induce il padre, fino a poco prima sin troppo paziente e permissivo, a tagliare i fondi al ragazzo, inducendolo a prestare un servizio di assistenza ai giovani pazienti che lo stimato dottore ha in cura.
Tra questi figura il giovane e smilzo dodicenne Marcus, affetto da una grave malformazione che lo costringe a trascorrere molte ore nel centro specializzato diretto dal celebre padre del ragazzo.
Tra i due nascerà, un po' a stento ma con effetti incredibilmente solidi, un'amicizia che riuscirà a sconvolgere, in termini decisamente positivi, entrambe le esistenze.
Dal regista Christophe Barratier, in Italia noto soprattutto per il suo film d'esordio in regia, ovvero Les choristes, del 2004, questo remake ha un po' sofferto per i numerosi rimandi causati dall'evento pandemico, ma ha avuto riscontri di gradimento piuttosto evidenti, soprattutto in territorio francese.
La regia spigliata punta sul ritmo e sui sentimenti per cercare di avvincere lo spettatore con una alternanza piuttosto saggiamente studiata di comicità e questione di cuore che fungono da ricatto emotivo assai efficace per soddisfare ed accontentare l'esigenza del pubblico di commuoversi e sorridere nella frazione di poche inquadrature di distanza.
E se da un lato bisogna dare atto al giovane rampollo e nipote d'arte Victor Belmondo (erede di cotanto Jean-Paul), di risultare piuttosto disinvolto e simpatico, dall'altro non si può non trovare stucchevole il sentimentalismo spicciolo e fragilissimo che si cela dietro le pur rispettabili dinamiche della malattia congenita che affligge il povero, ma tutt'altro che arrendevole altro protagonista, interpretato con una certa ironia dal giovane attore di colore Yoann Eloundou.
Attore dotato pure lui di empatica spigliatezza, ingrediente prezioso che tuttavia non riesce a scalzare via dalle situazioni più drammatiche costantemente a portata di narrazione, quella spiacevole sensazione di ricatto emotivo che si cela sempre costantemente in agguato come una trappola implacabile.
Fra il cast non può non citarsi la presenza di un interprete famoso e di gran charme come è ancora pienamente Gérard Lanvin, qui impegnato nei panni del padre del protagonista, nonché medico emerito e dal cuore d'oro.
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