Regia di Erick Zonca vedi scheda film
La vita sognata da S., diciottenne di Orléans (città natale di Erick Zonca, il regista) è altrove: non comprende la panetteria dove il giovane impasta baguette come apprendista fornaio. Quegli interni notte tra il forno e un bar desolato in cui bere una birra non gli bastano più. Vuole evadere, avere molto denaro a disposizione, sfuggire alla monotonia avvilente di qualunque amore quando ruba lo stipendio di una ragazza che lo ha ospitato. E prosegue nella luce calda di Marsiglia in un mondo di ladri (con soprannomi di animali) di appartamento. Svaligiare le abitazioni incustodite, pedinare possibili obiettivi di colpi futuri, passare interi pomeriggi in palestra a tirare di boxe, sorvegliare e proteggere una prostituta, assistere una donna anziana e silenziosa che ha combattuto nella Guerra di Spagna, spiare la nudità della fidanzata del capobanda. La nuova esistenza del protagonista è dominata da altri meccanismi ripetitivi che la macchina da presa osserva con un limpido e avvincente sguardo carico di realismo e di emozione. Vivere per vivere, fino all’ultima goccia di sangue che sgorga da un taglio in gola. Tutto in 63 bellissimi minuti.
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