Regia di Rebecca Hall vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Durante la fine degli anni '20, in una New York sopraffatta dalla calura estiva e da una marcata segregazione per quartiere della popolazione nera, una donna agiata di colore, moglie di uno stimato medico, incontra una vecchia amica di gioventù che nemmeno riconosce tanto è cambiata.
La donna, bionda platino, ha sfruttato la sua pelle chiara per spacciarsi per bianca, sposando un ricco arrogante uomo d'affari razzista che la crede di razza bianca.
Pure l'amica, non scurissima ma decisamente più riconoscibil come nera, viene scambiata per bianca e da quel momento le loro vite tornano ad intrecciarsi, coinvolgendo pure l'integerrimo e eticamente schierato marito medico della protagonista, che non sembra immune al fascino trasgressivo della finta bianca, entro un contesto civile in cui la discriminazione razziale è sempre più evidente ed arbitraria.
Finirà in tragedia.
Nobilitata da un interesse tutto personale, che l'ha convinta a far suo e poi ad appassionarsi del libro di Nella Larsen da cui è tratto lo script, l'attrice Rebecca Hall esordisce nella regia (oltre che come sceneggiatrice e produttrice, in questo ultimo ruolo affianco a Foresta Whitaker) con un film dalle tematiche lodevoli, realizzato tecnicamente piuttosto bene, con uno stile contemplativo delle vedute urbane che ricorda l'Allen di cui è stata pure interprete.
Stona un po' la stucchevole inedia di un'alta borghesia che, anche da parte dei neri, sembra non possedere più alcuna considerazione delle reali problematiche di base che tanto li hanno riguardato, e si resta sconcertati per come un marito bianco (qui interpretato da Alexander Skarsgard), per quanto sciocco ed accecato dalla sua stessa ignoranza, possa scambiare per bianca non tanto la moglie (la cui origine peraltro è chiara anche se celata da una chioma platinata degna di Marilyn), bensì addirittura l'amica, che possiede tutti i caratteri peculiari ed evidenti della propria origine africana.
Le due protagoniste, non proprio fisicamente azzeccate per le rispettive parti, ma professionali ognuna nel proprio complesso e sfaccettato ruolo, sono interpretate da Tessa Thompson e Ruth Negga.
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