Regia di Robin Wright vedi scheda film
Un film che non riesce a fare un guizzo oltre la media, con la protagonista (che è anche regista della pellicola) che mette comunque passione in una storia incentrata sul senso di inadeguatezza e la difficoltà a ripartire dopo aver vissuto un trauma distruttivo come la morte di un figlio
Sebbene la Wright, che è sia la ptotagonista principale che la regista di questa recente pellicola, ci metta comunque un certo impegno e passione, il film sembra navigare in un mare in bonaccia senza vento. Alla base della pellicola le vicende di una donna che, dopo la morte del marito e de figlio in un tragico incidente, si ritira in un volontario eremitaggio in una baita sulle Montagne Rocciose proprio dove il figlio avrebbe desiderato che tutta la famiglia fosse andata a vivere. Qui però le difficoltà di una natura ostica e selvaggia (ben resa dall'ottima fotografia) e l'inesperienza la porteranno ad un passo dalla morte, per poi essere salvata da un angelo custode sotto forma di un cacciatore solitario e misterioso. Bello comunque il finale, quando sia la protagonista che il suo salvatore arriveranno a fare i conti con il proprio passato e, chissà, con quello che resta del futuro.
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