Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Soldini imbocca con una grazia stupefacente la strada della commedia. In questo film sulla emancipazione femminile, tutto rimane in perfetto equilibrio tra una costruzione scenica eterodossa ed una densità narrativa che trova il suo apice nella figura di un maiuscolo Bruno Ganz.
Dimenticata presso un autogrill durante una gita in pullman con la famiglia, la casalinga pescarese Rosalba (un'eccellente Licia Maglietta) decide di sfruttare l'occasione per vedere per la prima volta Venezia. Qui trova alloggio presso un garbatissimo cameriere di origine islandese (Ganz) e lavoro presso un fioraio anarchico (Andreasi). Impensierito, il marito fedifrago (Antonio Catania) le sguinzaglia un idraulico improvvisato detective (Battiston) alle calcagna. Per il corpulento segugio la missione si trasforma nell'occasione della prima storia d'amore della sua vita con la dirimpettaia della ricercata, una "massaggiatrice olistica" (Marina Massironi). Per Rosalba - dopo una parentesi in cui fa ritorno presso il nucleo familiare - di una svolta definitiva. Soldini, autore del copione con Doriana Leondeff, imbocca con una grazia stupefacente la strada della commedia. In questo film sulla emancipazione femminile, tutto rimane in perfetto equilibrio tra una costruzione scenica eterodossa (quella fotografata ottimamente da Luca Bigazzi, che riprende gli scorci lagunari meno turistici) ed una densità narrativa che trova il suo apice nella figura di un maiuscolo Bruno Ganz, il cui forbito linguaggio costituisce una continua occasione di risata anche per lo spettatore più inamidato.
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