Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Complesso dramma ambientato nel grigiore della campagna toscana di fine '800, con un impeccabile Bolognini ed un bel cast (Belmondo, Cardinale, Germi su tutti). La storia della Viaccia e degli intrighi che si succedono per agguantarne l'eredità e quindi il possesso si alterna con le personali faccende di Amerigo, fragile ed onesto, troppo per appartenere alla famiglia Casamonti. La sua purezza d'animo (o meglio, ingenuità) gli porterà soltanto disgrazie, ma in effetti tutto il film è un susseguirsi di eventi nefasti: dalle varie morti alle sventure di Bianca e dei componenti dei Casamonti, fino al furto per amore che ingenera nuovi scandali all'interno della famiglia. La morale è eccessivamente romantica e pessimista, il film è comunque è la trasposizione di un romanzo di Pratesi (ndr: grazie Jonas). Piacevole.
Firenze, 1885. La Viaccia è il podere di campagna della famiglia Casamonti, conteso fra due fratelli. Amerigo, figlio di uno dei due, va a lavorare presso l'altro in città; qui si innamora della prostituta Bianca e per lei deruba lo zio. Fomentato da Beppa (la donna dello zio), in famiglia nasce lo scandalo e Amerigo si dichiara alieno alle faccende dei Casamonti e della Viaccia. Che, per un gioco del destino e con un sapiente intrigo, viene ereditata proprio da Beppa. Ma Amerigo ha ben altro in mente e, respinto da Bianca, si lascia morire.
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