Regia di Martin Ritt vedi scheda film
Tratto dall'omonimo romanzo di John Le Carré, LA SPIA CHE VENNE DAL FREDDO e' una delle vette del cinema di spionaggio sulla guerra fredda, vero e proprio antidoto ai James Bond (e alle nostrane imitazioni) che all'epoca invadevano il grande schermo, con agenti segreti donnaioli, donne affascinanti e pericolose, killer armati di bombetta con lame e fantomatiche organizzazioni criminali che vogliono conquistare il mondo. Assenza totale di azione e un ritmo molto lento, sono ampiamente riscattati da un'atmosfera plumbea di opprimente cupezza, sia che ci si trovi nella parte a est del muro di Berlino, sia per le strade della occidentale e cosmopolita Londra. Atmosfera che rispecchia perfettamente anche i personaggi, veri e propri individui senza ideali, disillusi e pervasi da un disperato cinismo, che non risparmia proprio nessuno, nemmeno la ingenua e innocente Nan (Claire Bloom), l'unico personaggio con sani principi e sinceri ideali, vera e propria vittima sacrificale di un gioco crudele e meschino. Ottimo Richard Burton, l'agente segreto più tormentato e frustrato della storia del cinema.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta