Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
Considerato unanimamente il capolavoro del regista giapponese, "Viaggio a Tokyo" è effettivamente l'espressione di una poetica ben precisa. SI tratta della poetica del quotidiano, della semplicità e delle piccole cose. La coppia quasi settantenne che, dopo tempo, decide di fare visita ai figli a Tokyo, si trova di fronte a un'accoglienza incerta, e ben presto si capacitano del fatto che i loro figli non riescono a trovare il tempo per loro. In questa storia Ozu mette un amore e una passione che trasudano da ogni inquadratura, da ogni espressione dei due anziani, da ogni comportamento della innocente Noriko, vedova di Shoji, figlio della coppia morto in guerra. Quanta meraviglia e quanta bellezza. Una delle scene finali, nelle quali il protagonista esprime tutta la sua gratitudine nei confronti di Noriko, è quanto di più agrodolce si possa trovare nella storia del cinema. Questo "Viaggio a Tokyo", per la narrazione così semplice e pacata ma allo stesso tempo così profonda e per la straordinaria messa in scena, con la MDP che resta praticamente per tutto il film all'altezza degli occhi, come per indagare nell'intimo l'animo dei personaggi, è un capolavoro intramontabile del cinema mondiale.
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