Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Versione migliorata rispetto alla prima rilasciata
Michael Corleone cerca di ripulire il business criminale della famiglia provando a rilevare una quota importante delle attività del Vaticano, le cui società immobiliari di facciata sono fortemente indebitate. L'obiettivo adesso è la legalità. Ma la "Cupola", le altre famiglie criminali in affari con i Corleone, vogliono essere incluse in questo nuovo giro di affari per riciclare denaro sporco. E nasceranno problemi.
Coppola cala il sipario sulle vicende della famiglia Corleone, dopo tre film che coprono circa settanta anni di attività criminale. Il risultato è un altro grande film, cosi disperato e privo di eroi , che il dramma sgrana nel noir più disilluso, per poi terminare come una tragedia greca, dove non può esistere salvezza.
La denuncia del regista, che non ha mai voluto celebrare la mafia, è dichiarata attraverso l' evoluzione del protagonista, portata a compimento attraverso un processo doloroso di una consapevolezza che lo accusa e lo scusa allo stesso tempo, un senso di colpa implacabile che ne trasforma quasi i connotati, ma che non può competere con quanto si deve alla famiglia.
La saga del Padrino, la più riuscita trilogia della storia del cinema, svela l'orrore e la vanità del controllo, della sete di potere e del 'rispetto', spogliandoli di ogni epica possibile.
Poi nel film c'è la mano di Coppola: una regia sublime, che porta gli interpreti a livelli di recitazione totali, un controllo di spazio e montaggio da togliere il fiato, come si vede nella celeberrima sequenza della Cavalleria Rusticana nell'amaro finale.
Questa nuova versione cambia l'inizio, facendoci vedere immediatamente Michael Corleone che negozia il prestito con il Vaticano ( cosa che nella prima versione appariva dopo una mezz'ora abbondante di film), rendendo più fluida la narrazione, ma soprattutto cambia il finale, lasciando in vita Micheal Corleone, a dispetto del titolo del film. L'anziano padrino idealmente muore con la morte della figlia, ma fisicamente resta in vita, e questa è la punizione peggiore per un uomo che forse si interroga sul senso della propria vita e delle proprie azioni, è sazio di dolore e vorrebbe un po' di pace, che invece gli viene negata .
"Epilogo" non può competere con parte I e II; resta però una chiusura degna, migliore della prima versione rilasciata anni fa, totalmente immersiva , a cui nessuno amante del cinema dovrebbe sottrarsi.
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