Regia di Jerry Lewis vedi scheda film
Jerry Lewis scrive (con Bill Richmond), dirige ed interpreta questa farsetta non particolarmente originale il cui fulcro è l'ennesima variazione sul tema del sosia. Pure l'espediente del tesoro nascosto e della banda di gangster da sgominare non offrono grandi novità, ma qualche buono spunto c'è, al di là della trama banalotta. C'è ad esempio l'inserto del narratore in carne ed ossa, alla cui comparsa la scena (e gli attori, di conseguenza) di cristallizza(no), c'è la metacitazione del Dottor Jerryll nel travestimento del protagonista, c'è un ritmo discreto per tutta la durata della pellicola, che - si rida o meno - per lo meno conferisce vivacità alla storia (in particolare il rocambolesco finale). La comicità 'slapstick fuori tempo massimo' di Lewis appare però strasuperata nel 1967 (per i sostenitori è invece uno dei suoi punti di forza) ed alcune gag difficilmente possono essere descritte con un aggettivo diverso da 'infantili': è solo questione di adeguarsi ai limiti della situazione e del personaggio (il che comunque non sminuisce il valore di Lewis come attore comico).
Un timido impiegato, rilassandosi a pesca, riceve da un sub la mappa per trovare dei diamanti rubati. Da quel momento gli occhi di una banda di malviventi sono puntati su di lui, che si scopre essere il sosia perfetto di quel bandito con la muta da sub. L'ometto riesce però a depistarli ed a conquistare non i diamanti, ma l'amore di una ragazza.
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