Regia di Lance Bangs vedi scheda film
David Cross sale sul palco con un’ora di monologo incentrato sulla sua nuova condizione di papà; tra un aneddoto di vita domestica con la piccola figlia e l’altro, però, Cross trova il modo di infilare anche il racconto della sua recente colonoscopia, nonché qualche stoccata politica decisa all’amministrazione Trump.
David Cross, attore e autore comico già visto in serie tv come Arrested development o Archer, sale sul palco con questo che è il suo quinto special televisivo, a tre anni di distanza da Making America great again (2016). Lo slogan trumpiano tornerà nel segmento finale di Oh come on, durante il quale Cross si scaglia con non poca violenza contro l’amministrazione Trump, denunciandone una lunga serie di misfatti e dichiarandosi peraltro suo elettore, per quanto il suo fosse solo un voto di protesta. Se la chiusura dello spettacolo è in chiave politica, il resto è quasi interamente occupato da racconti più o meno smaccatamente comici della sua nuova condizione di padre; da un anno Cross ha una bambina e naturalmente è lei a impegnarlo concretamente e mentalmente per la maggior parte del tempo – ecco quindi che il Nostro ci racconta come. Cross come performer è più un oratore che un comico: il suo testo è un monologo nell’accezione più nobile del termine e spesso tra una battuta e l’altra trascorrono interi minuti; questo è solo un dettaglio, privo di valore positivo o negativo: quel che invece non funziona granché per il pubblico non americano è la vasta mole di riferimenti culturali statunitensi ardui a cogliersi se non si vive quella realtà. 5,5/10.
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