Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Un soldato tedesco ha perso una gamba durante la prima guerra mondiale. Viene congedato e gli viene concessa la licenza per fare il musicista di strada; conosce e si innamora di una vedova e finalmente la vita sembra sorridergli. Ma l’incontro con uno sconosciuto paranoico su un tram cambierà per sempre il suo destino.
Il romanzo di Joseph Roth La ribellione (Die rebellion) esce a puntate nel 1924 su un quotidiano tedesco; la storia ha qualcosa di kafkiano e indubbiamente si presta a una riduzione per il piccolo schermo da parte di Michael Haneke. È la vicenda di un povero cristo calpestato nell’orgoglio e nei sentimenti da pressoché chiunque incontri, che quando decide di ribellarsi coglie esattamente l’attimo peggiore per farlo – e ne patisce le più gravi conseguenze. Il risultato è un film tetro e malinconico, con un ottimo protagonista (Branko Samarowski) e una messa in scena asciutta,spartana; la voce esterna è forse un po’ troppo presente e si sostituisce spesso ai dialoghi o all’azione, e questo è forse il limite maggiore della pellicola. Haneke era già passato da qualche anno al cinema, ma proseguiva comunque di tanto in tanto a lavorare per la tv; Die rebellion è stato girato a colori, ma la versione rintracciabile attualmente (dicembre 2020) su YouTube è in bianco e nero. 5/10.
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