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Le notti di Satana

Regia di Enrique López Eguiluz vedi scheda film

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La recensione su Le notti di Satana

di undying
3 stelle

Primo capitolo di una fortunata serie di horror spagnoli, scritti e interpretati da Jacinto Molina. Ispirato dai miti Universal e Hammer, l'autore - adottando qui per la prima volta lo psedonimo di Paul Naschy - è destinato a diventare nome di punta del cinema fantastico iberico. Il film, però, è ben poca cosa ...

 

locandina

Le notti di Satana (1968): locandina

 

Durante un ballo in maschera la contessa Janice (Dyanik Zurakowska) fa la conoscena dell'aristocratico Waldemar Daninsky (Paul Naschy/Jacinto Molina) restandone affascinata. Più tardi mentre Janice visita un castello, incontra nuovamente Waldemar che gli mostra una bara con all'interno il corpo di Imre Wolfstein, un licantropo ucciso - con una croce d'argento piantata nel petto - cinquant'anni prima. Due zingari, saccheggiando la cripta con il cadavere di Wolfstein, riportano in vita l'uomo lupo. La creatura, prima di essere uccisa durante una caccia da parte della popolazione, ferisce Waldemar che alla prima notte di luna piena si trasforma, aggredendo a morte alcuni innocenti. Tormentato dalla sua condizione, Waldemar cerca l'aiuto di un medico tedesco e di sua moglie, entrambi esperti dell'occulto. In realtà i due sono vampiri e hanno progetti ambigui nei confronti di Waldemar.

 

Paul Naschy

Le notti di Satana (1968): Paul Naschy

 

L'attore iberico Jacinto Molina (1934 - 2009), sui set a partire dal 1960 (Il principe dei vichinghi), nel 1967 tenta la strada della sceneggiatura. Ispirato da tematiche gotiche care alla Universal (L'uomo lupo, 1941) e alla Hammer (i film sulla serie dedicata a Dracula), scrive una sceneggiatura che mette assieme i due personaggi dell'horror più noti e apprezzati dal pubblico dell'epoca. Pochi gli credono, tanto che in un primo momento il cineasta Enrique López Eguiluz lo invita ad abbandonare il progetto, come poi farà Amando De Ossorio, opzionato come seconda scelta in regia. L'attore prescelto, Lon Chaney Jr., rifiuta poi la parte e Molina decide di interpretare lui stesso il ruolo del protagonista. Su suggerimento dei produttori tedeschi, Molina adotta una pseudonimo teutonico con nome Paul (riferito al Papa dell'epoca, Paolo IV) e cognome Naschy (ispirato dall'atleta olimpico ungherese, Imre Nagy). La marca del hombre lobo riscontra un successo inatteso, dando origine al medesimo tempo allo sceneggiatore/attore/personaggio (Molina/Naschy/Waldemar) più noto e fortunato del cinema horror iberico. Avrà qualcosa come nove seguiti, arrivando ad essere distribuito anche in double bill - con il titolo di Frankenstein's bloody terror - negli USA assieme al film di Al Adamson Dracula contro Frankenstein.

 

scena

Le notti di Satana (1968): scena

 

Questa è la parte più interessante che sta dietro al film, perché la sensazione è che sia diventato di culto - almeno in Italia - per essere sparito dalla circolazione da lungo tempo (solo recentemente è stato riproposto in dvd dalla Sinister). Uscito nelle nostre sale come Le notti di Satana (da non confondere con Exorcismosempre interpretato da Paul Naschy nel 1975 e distribuito con lo stesso titolo), La marca del hombre lobo è un film penoso, sembrando per carenze tecniche una brutta copia de L'uomo lupo di George Waggner. Gli effetti speciali si limitano a riproporre il make up di quasi 30 anni prima, mentre la fiacca sceneggiatura evoca il sonno durante la visione, dall'inizio alla fine. Dopo un primo tempo lento e privo di storia, l'inserimento dei due vampiri sembra essere quasi frutto di improvvisazione. Le recitazioni sono imbarazzanti (con in testa lo stesso Molina, ingessato e caricaturale) e i dialoghi seguono a ruota la scarsa qualità del cast artistico. Si salvano le scenografie, con cripte e scenari gotici ben ripresi dall'abile regia, ma il tutto è destinato ad apparire, soprattutto oggi, piuttosto deludente per lo spettatore. 

 

scena

Le notti di Satana (1968): scena

 

Curiosità

 

- A causa del regime politico e della rigida censura spagnola dell'epoca, Jacinto Molina ha preferito ambientare la storia in un fantomatico paese tedesco, con un personaggio polacco (Daninsky) come protagonista. 

 

- Jacinto Molina, dopo questo film, alterna il nome fittizio di Paul Naschy quando prende parte ai film in ruolo d'attore a quello anagrafico per distinguere l'attività di regista da quella di interprete.

 

Paul Naschy, Julián Ugarte

Le notti di Satana (1968): Paul Naschy, Julián Ugarte

 

"Ci ha aggrediti un lupo mannaro nella brughiera, siamo stati assaliti da un lupo mannaro, da un licantropo! Io sono morto, una morte anormale, e sono costretto a vagare su questa terra finché la maledizione graverà su di me! La linea di sangue dev'essere spezzata a qualunque costo, la realtà è che l'ultimo lupo mannaro rimasto deve essere distrutto." (dal film Un lupo mannaro americano a Londra)

 

locandina

Le notti di Satana (1968): locandina

 

La marca del hombre lobo (Enrique López Eguiluz, 1968)

 

F.P. 06/12/2020 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 90'38")

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