Regia di Nicola Barnaba vedi scheda film
Fabbriche isolate, fumi sospetti in lontananza, un auto e strade deserte: ecco la ricetta italiana per un horror da fine del mondo. Godibile, ma casareccio.
Ambientazione campestre e viaggi su strade secondarie per questo horror nostrano costruito sulle sensazioni più che sulle immagini, con dialoghi sibillini ed indizi frammentari che contribuiscono, almeno nelle intenzioni, a generare nello spettatore quel senso di inquietudine necessario alla riuscita di un film di genere. Operazione riuscita fino ad un certo punto, a causa di un montaggio che non contribuisce pienamente all'aumento della tensione ed a una recitazione efficace solo a tratti, con gli attori che perdono progressivamente verve. L'idea è buona, come lodevole è l'impegno nell'ottimizzazione delle risorse (un auto, una strada, due attori), ma il prodotto finale ha un aspetto agreste come l'ambientazione. Un mezzo voto in più per il coraggio. Georgico
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