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Spruzzi - Spetters

Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film

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La recensione su Spruzzi - Spetters

di supadany
8 stelle

Se Paul Verhoeven è diventato un regista conosciuto in ogni dove per film appettibili al pubblico più comune è anche grazie, tra le altre, ad un’opera come “Spetters”, l’ideale di cinema più lontano che si possa immaginare dall’iter hollywoodiano, ma il talento è talento ed il coraggio rimane(va?) un merito.

Un film assolutamente non per tutti, ma tra, espositivamente parlando, i più ricchi di sensazione di reale libertà.

Olanda, tre amici sognano di diventare campioni di motocross, poi finiscono con l’innamorarsi della stessa donna che gestisce un chiosco ambulante.

Ognuno di loro dovrà fare i conti con ciò che realmente è o con le sfide impreviste che la vita propone.

 

 

Paul Verhoeven fonda insieme più generi, grezzo nella rappresentazione (più che altro perché non ci risparmia proprio niente), ma tecnicamente molto dotato, tra le riprese in moto e le concitate vicissitudini notturne vi è un surplus di stili di ripresa, con in più passaggi di stati d’animo portati avanti senza esitazione alcuna.

In questi spazi è anche molto amaro e poi le figure principali, in allontanamento tra loro per progressione, sono ampiamente descritte senza lesinare in fatto di approfondimenti che approcciano la vita vera che non fa sconti, che ti mette di fronte alla realtà e che non ti lascia il tempo per fare troppi conti.

In più ci ritroviamo tanti temi consoni agli anni ottanta, come le bande di teppistelli, la passione per i motori (o il prototipo della bionda esplosiva che fa perdere il fiato), ma sviscerati attraverso una visione molto forte (come per il sesso spinto), senza dubbio si vira spesso e volentieri verso l’eccesso, ma non manca nemmeno il fine per cui questo è presente.

Come curiosità, tra le fila del cast si segnala un giovane Rutger Hauer.   

Un’opera che si avvale di un’impronta autoriale scolpita nella roccia, se vogliamo anche squilibrata, ma prima di tutto incredibilmente sfrontata e anche attraversata da un’energia (derivata da varie fonti) semplicemente incredibile quanto impossibile da contenere.

Ruvido e autonomo da qualunque costrizione immaginabile (come ogni idea puritana che tanto cinema propone).

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