Regia di Bertrand Tavernier vedi scheda film
Voto 10, senza esitazioni. Per quel che mi riguarda, è l'opera più intensa e forse la migliore di Tavernier. Il film racconta l'ultimo toccante incontro tra una figlia e suo padre, un Inglese pensionato, che vive sulla Costa Azzurra. Ricordi, nostalgie, emozioni altalenanti e tanto, tanto amore: raramente ho visto approfondire a questo livello le emozioni, i sentimenti e la psicologia dei personaggi. L'osservazione del rapporto padre-figlia è impeccabile, i dialoghi essenziali e profondi. Ancora una volta, la versione originale del film è fondamentale: la protagonista Jane Birkin, con il suo celebre accento inglese, è figlia di una donna francese e di un britannico. La vicenda si svolge quindi in due lingue, con prevalenza del francese. Tavernier realizza un film certamente intimista, ma di eccezionale potenza emotiva. Girato quasi interamente in interni, con luce soffusa, offre un vero e proprio tornado di emozioni. Splendida l’interpretazione di Dick Bogarde, di una naturalezza sconvolgente. Assai divertente vederlo fare l'Inglese "pentito": adora la Costa Azzurra dove vive e compiange i suoi coetanei britannici restati ad invecchiare in un paese così brutto e piovoso. Come non condividere? Per quel che riguarda Jane Birkin, ha recitato in altri ottimi film ("La bella scontrosa" di Rivette, per citarne uno), ma questo è forse il suo ruolo più convincente. Commuove con lo sguardo, con la sua voce esile, e non è mai sopra le righe. La ragazzina di "Je t'aime, moi non plus" è acqua passata. Jane è cresciuta ed è cresciuta bene.
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