Regia di Angelo Pannacciò vedi scheda film
Avventure e disavventure di tre cowboys – un padre e due figli – nel vecchio west, in salsa piccante.
“Un film di Gerard B. Lennox”, recitano per ben due volte – in apertura e in chiusura – i titoli di testa. Chi? Ma Angelo Pannacciò, naturalmente, regista-produttore-tuttofare del cinema di genere nostrano, votato all'hardcore e qui autore dell'unico spaghetti western a luci rosse di cui si sia mai avuta notizia. Siamo nel 1979 e il filone si è ormai spento da tempo: già questa pare una stranezza non da poco; a quanto pare Pannacciò-Lennox recupera materiale da precedenti pellicole minori del genere (tesi avvalorata da Marco Giusti nel suo precisissimo Dizionario del western all'italiana) e monta alcune scene hard girate ad hoc per dare un senso al titolo che ha in mente – peraltro, bisogna riconoscerlo, davvero accattivante. A dispetto dell'opera in sé, si capisce, che non ha nulla da dire e intorno a quel nulla gira a zonzo come i tre protagonisti fanno nel vecchio west, alla ricerca di torti da raddrizzare e belle signorine disponibili da piegare... ai loro voleri libidinosi. Si segnala la presenza di Gordon Mitchell, tra l'altro accreditato con il suo vero nome: Charles Pendleton (unicum nella sua fitta filmografia italiana), nonché quella di Remo Capitani alias Ray O' Connor, e ancora quelle di Karin Well, Rosemarie Lindt e Patrizia Mayer. 1,5/10.
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