Regia di Philippe Agostini vedi scheda film
CONTIENE ANTICIPAZIONI - E' una buona riduzione cinematografica di un'opera teatrale, la cui origine si sente ma non pesa negativamente sulla riuscita generale. Lo stile assomiglia a quello di Bresson, solo che è meno scarno e meno rigoroso del suo. Ha comunque l'effetto di non essere mai noioso o pesante, nonostante l'argomento ne offrisse l'occasione. Quanto alla vicenda, il film è un'interessante testimonianza di uno dei diversi episodi simili che accaddero durante il periodo del Terrore, quando cioè i monasteri venivano chiusi d'ufficio dal tribunale della Rivoluzione, che era "illuminata" e "democratica", e le monache decapitate alla ghigliottina. Ognuna delle religiose del film incarna un modo di porsi di fronte alla fede e alla propria vocazione, con tutti i dilemmi di coscienza che pone in particolare l'evento del martirio: fuggire e salvarsi la vita, ma non la dignità (e l'anima), o essere fedeli fino in fondo ai propri voti, a costo del sacrificio supremo? Solo una di esse eviterà il martirio, ma non per vigliaccheria, e potrà leggere l'evento come volontà di Dio. Lo farà però con molta fatica e non senza un atroce dubbio. Qui l'espressivo volto di Jean Moreau mostra una tremenda tristezza, così profonda, che forse supera quella richiesta dal suo personaggio, e mi chiedo se non fosse quella donna della vita reale. Segnalo anche la buona interpretazione di Alida Valli, abituata a bel altri ruoli che non quello di integerrima madre superiora. Trovo interessante anche il personaggio dell'esecutore del tribunale: quando è in pubblico vessa e insulta le suore come vuole la sua posizione e come gli altri si aspettano da lui, quando è a tu per tu con la superiora mostra tutto l'imbarazzo di chi sa di fare del male a delle innocenti.
A merito del film, segnalo anche l'assenza di retorica, di enfasi e di didascalismo nel mostrare prima le vessazioni alle monache in convento e poi la loro esecuzione sulla pubblica piazza. Queste trappole erano lì pronte per farvi incappare il regista, che invece le evita, e anzi riesce a dare agli eventi una forza e una commozione sincere e non studiate.
Trovo discutibile la scelta registica di non far sentire il rumore della ghigliottina che decapita ad una ad una tutte le monache, nonostante essa sia appena fuori campo. Il suono della lama che cade, magari nel sottofondo, sarebbe stato più realistico.
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