Parigi, 1929: Marcel e Pierre, due violinisti ex compagni di conservatorio si rivedono dopo tanti anni. Il primo, scapolo, è diventato un virtuoso dello strumento ricercato in patria e all'estero. Il secondo, sposato con Romaine, detta Maniche, è soltanto primo violino in una famosa orchestra della capitale. Marcel, invitato a cena da Pierre, viene subito colpito dalla prorompente vitalità di Maniche. Marcel che soffre a causa di una delusione d'amore si lascia consolare volentieri dalla moglie dell'amico.
Note
Resnais porta sullo schermo il testo teatrale di un autore, Henry Bernstein, passato di moda e ne ricava un'opera armoniosa, un raffinato gioco di bravissimi attori.
Parigi, 1926: due amici, ex compagni di conservatorio, si ritrovano; Marcel è diventato un concertista di successo, Pierre ha una vita familiare appagante; la moglie di Pierre resta affascinata da Marcel, mentre la cugina di lei ama silenziosamente Pierre. Resnais torna a dirigere il quartetto attoriale del precedente L’amour à mort in un film ostentatamente teatrale,… leggi tutto
Ancora una volta: cinema o teatro filmato? Difficile dirlo. È certo che Resnais gira questo film proprio come sfida, per riuscire a mettere in scena, anzi su pellicola, - e per l'ennesima volta - una pièce del drammaturgo ebreo Henry Bernstein, ambientata negli anni trenta. Spesso l'origine teatrale è fin troppo evidente, così come una certa qual magniloquenza del testo, molto legata alla… leggi tutto
Che Resnais qui avesse (quasi) solo voglia di giocare è intuibile già dal breve lasso di tempo trascorso dal precedente duo La vita è un romanzo (1983) e L'amour à mort (1984): come già in quest'ultimo, il regista decide di rivolgersi ad un impianto palesemente teatrale e di parlare essenzialmente di sentimenti tramite una corposa quantità di dialoghi ed… leggi tutto
Parigi, 1926: due amici, ex compagni di conservatorio, si ritrovano; Marcel è diventato un concertista di successo, Pierre ha una vita familiare appagante; la moglie di Pierre resta affascinata da Marcel, mentre la cugina di lei ama silenziosamente Pierre. Resnais torna a dirigere il quartetto attoriale del precedente L’amour à mort in un film ostentatamente teatrale,…
Alain Resnais ha adattato per il cinema una pièce teatrale di Henry Bernstein, affidandone la sceneggiatura allo stesso autore.
Bernstein ha avuto gioco facile, se si pensa che l'opera è stata portata sullo schermo altre cinque volte, tra il 1932 e il 1952.
Il film di Resnais è comunque il migliore in assoluto, la magia che il regista infonde in Mélo è quella…
Piaccia o no, Alain Resnais realizza un cinema che è ancora disposto a riflettere con leggerezza. È costume, specie in certo cinema francese, confondere la leggerezza con la snobberia e la riflessione con la pesantezza. Resnais è forse l’ultimo cineasta francese capace di coniugare le esigenze dell’autore con gli interessi del pubblico, contaminando una forma di…
Che Resnais qui avesse (quasi) solo voglia di giocare è intuibile già dal breve lasso di tempo trascorso dal precedente duo La vita è un romanzo (1983) e L'amour à mort (1984): come già in quest'ultimo, il regista decide di rivolgersi ad un impianto palesemente teatrale e di parlare essenzialmente di sentimenti tramite una corposa quantità di dialoghi ed…
Vite apparentemente normali, persone ordinarie, tutto scorre all'insegna della tranquillità. Ma la macchina da presa indaga, la storia fa il suo corso e appaiono le prime ombre: è il passato che chiama. Scomode…
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Commenti (1) vedi tutti
Amicizia, amore e morte ai tempi di Resnais
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